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Annalena Baerbock è la leader dei Verdi tedeschi dalla parte dei giovani

Annalena Baerbock
Annalena Baerbock
Un passato al Parlamento europeo e il lavoro al Bundestag nella commissione clima ed energia. Grazie a lei, i verdi sono il secondo partito tedesco

I Verdi sono i grandi vincitori del voto del 26 maggio. Il centro perde consensi sia a destra che a sinistra, i sovranisti vincono ma non sfondano stravolgendo le previsioni. In Germania sono crollati i partiti tradizionali come dimostra la perdita di consensi dei Cristiani democratici di Angela Merkel che prendono il 28.9%, sette punti in meno rispetto al 2014. Cala il consenso nel Bundestag per lo storico partito guidato dalla cancelliera tedesca, crollano anche i socialisti che vengono scalzati dall’ala ambientalista del Paese. Il successo dei Verdi, in crescita in tutta Europa, è stato sentito soprattutto nella Bundesrepublik dove il gruppo guidato da Annalena Baerbock ha raddoppiato i consensi rispetto alle europee del 2014 ottenendo il 20.50% dei voti. Secondo i dati l’onda verde è stata sospinta soprattutto dal voto dei giovani. I Grüne sono il primo partito tra gli elettori dai 18 ai 29 anni. Ma dietro al successo politico, oltre al movimento di Fridays for future che in Germania sembra aver avuto un appiglio maggiore, c’è una donna, Annalena Baerbock, la leader dell’Alleanza 90/I Verdi.

Gli inizi, il lavoro all’Europarlamento

Laureata in Scienze politiche e diritto pubblico ad Amburgo, Baerbock ottiene un master in diritto internazionale alla London School of Economics di Londra. La co-leader dei Verdi lavora dal 2005 al 2008 all’Europarlamento come relatrice della deputata Elisabeth Schroedter. Entra nel gruppo dei Verdi inizialmente come consulente per la politica estera e la sicurezza.

La vittoria alle primarie dei Verdi

ANSA | Baerbcok con Robert Habeck dopo la vittoria alle primarie per i verdi il 27 gennaio 2018

«Dalla mia adolescenza in poi sono stata toccata dall’ingiustizia nel mondo. Volevo diventare una giornalista internazionale», ha raccontato Annalena Baerbock. Alle primarie dei Verdi del gennaio del 2018 Baerbock ha vinto con il 64.45% dei voti contro Anja Piel, leader della fazione parlamentare della Bassa Sassonia. A guidare il gruppo dei Verdi c’è anche Robert Habeck. Bearbock era stato sostenuta, tra gli altri, dal leader del partito uscente Cem Özdemir e dal leader della fazione del Bundestag Katrin Göring-Eckardt. In un discorso durante la campagna elettorale, Baerbock aveva chiarito la sua idea di Europa: riduzione della povertà e la protezione del clima. Per salvare l’ambiente ha messo in guardia dalla politica radicale e dai pericoli di ulteriori ritardi nell’abbandonare l’energia a carbone.

Il lavoro nel Parlamento tedesco

Come membro del Bundestag dal 2013 al 2017 è stata portavoce delle politiche climatiche per il gruppo parlamentare dei Verdi. Si è concentrata in particolare sulle politiche europee per il clima e l’energia. Ha lavorato per far riconoscere al governo tedesco la sua responsabilità come una delle più grandi economie al mondo e spingere per una transizione energetica sostenibile. Nel suo secondo mandato dal 2017 al 2021 il suo lavoro è stato indirizzato alla riduzione della povertà infantile e all’accesso gratuito agli asili per i genitori single. Oltre alla commissione energetica è anche membro della commissione per la famiglia, gli anziani, le donne e la gioventù. Nello stato di Brandeburgo, dove vive, si è più volte espressa sulle conseguenze catastrofiche di una miniera di lignite. Attraverso iniziative locali ha combattuto per il divieto di volo notturno degli aeroporti e per il continuo servizio ferroviario in tutto lo stato di Brandeburgo. Si definisce un’europea appassionata. Di recente ha dichiarato: «Stiamo tutti giocando un ruolo per creare un mondo migliore. Che sia allevando bambini, prendendoci cura degli anziani, guidando un autobus, o installando pannelli solari sul tetto della nostra casa per fornire energie rinnovabili per noi e per gli altri. Come politico il mio scopo è costruire un ambiente sostenibile per tutti. Il mio motto è “Non abbiamo ereditato questo mondo dai nostri genitori, lo abbiamo preso in prestito dai nostri figli”».

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