Predappio, il sindaco di destra stoppa i nostalgici del Duce: «Sono antifascista»
«A Predappio sono tutti benvenuti, se si comportano con educazione e rispetto. Sarebbe auspicabile e apprezzato se la gente in visita venisse vestita “in borghese” lasciando perdere camicie nere, gagliardetti e simboli. Occorre rispettare la sensibilità di tutti».
Così il neosindaco di Predappio Roberto Canali ha smorzato gli animi di chi vedeva nel ritorno del centrodestra nella città natale di Benito Mussolini un amarcord del Ventennio.
Per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il comune è tornato al centrodestra grazie alla vittoria del 54enne imprenditore nel settore agroalimentare, candidato nella lista “Uniti per Predappio”. Lista sostenuta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
L’ultima volta che il leader leghista Matteo Salvini aveva visitato Forlì (la provincia di Predappio) il 6 maggio, il vicepremier si era affacciato dallo stesso balcone del Duce per un comizio improvvisato, ricevendo forti critiche dalle opposizioni.
La linea di Canali, però, sembra avere poco a che fare con l’attaccamento all’ideologia: la figura di Mussolini è, per lui, piuttosto «un volano per il turismo di Predappio». Una pubblicità «da sfruttare per la nostra economia offrendo ai turisti le bellezze del territorio: dalle rocche all’architettura e al Sangiovese».
«La Costituzione è antifascista quindi io sono antifascista»
Durante un’intervista a La Zanzara del 28 maggio, la trasmissione condotta da Giuseppe Cruciani su Radio 24, Canali ha però spazzato via ogni equivoco: «Ricopro una carica che rispetta la Costituzione. La Costituzione è antifascista, quindi sono antifascista».
Incalzato dalle domande di Cruciani, Canali ha insistito: «Venire a visitare la tomba di Mussolini è legittimo, però mi piacerebbe che la gente venisse vestita come veste a casa sua. Essendo un cimitero, penso che sia più rispettoso. Io ho il massimo rispetto per tutti coloro che vengono a Predappio. Ci sono delle leggi in Italia che vanno rispettate: a Predappio non facciamo Repubblica a sé stante».
Secondo il neosindaco, anche i negozi che vendono souvenir del ventennio dovrebbero evitare di esporli in vetrina per evitare di urtare la sensibilità di tutti.
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