Sex education: papilloma virus genitale, «se non ce l’hai sei un sociopatico»
Il 30% dei condilomi acuminati, o verruche genitali, trattate dal centro Malattie a trasmissione sessuale del Policlinico di Milano riguarda i giovani con meno di 25 anni. E i condilomi acuminati sono i segni che nel 5% dei casi si manifestano con la presenza del virus.
Marco Cusini, responsabile del centro, vuole smitizzare il fatto che avere l’hpv comporti automaticamente lo sviluppo di un cancro: «Di papilloma virus ce ne sono tantissimi, ma solo alcuni sono collegati allo sviluppo di tumori, non solo al livello della cervice uterina. Anche se con bassa incidenza, possono generare processi di cancerogenesi al livello del cavo orale».
Esiste oggi una vaccinazione che copre i tipi di papilloma pericolosi e anche molti altri che sono responsabili delle lesioni visibili. Si tratta di condilomi, verruche o, secondo una vecchia definizione, creste di gallo, ma sono solo disturbi cosmetici, estetici.
«Il papilloma è asintomatico e vive con noi. Forse non ci vivrà più dopo che tutta la popolazione sarà vaccinata, ma oggi l’efficienza di trasmissione del papilloma è del 60% per ogni rapporto. Quindi è quasi inevitabile contrarlo se uno dei due partner ce l’ha».
«Io dico sempre: “Se non hai il Papilloma virus genitale sei un sociopatico”. – afferma Cusini – Viviamo con i virus e i batteri, il 6% del peso corporeo e fatto da loro. Non siamo individui sterili, ma devono essere virus e batteri e giusti». La letteratura internazionale dice che il 60-70% della popolazione mondiale sessualmente attiva ha il papilloma e una quota superiore l’ha avuto in passato. Questo virus viene acquisito solo dopo il debutto dell’attività sessuale. Per questo la vaccinazione in era prepubere è decisamente efficace.
I papilloma virus sono trasmessi tutti nella stessa maniera e possono essere acquisiti più tipi contemporaneamente. «Ma parliamo di prevenzione del cancro della cervice uterina: ha un picco di incidenza tra i 40-45 anni, cioè molto dopo aver contratto l’infezione. Il processo di cancerogenesi è lento. Conditio sine qua non è la presenza di alcuni tipi di papilloma virus, ma devono esserci anche altri fattori. Non tutte le donne con il tipo cattivo di papilloma sviluppano per forza il cancro».
Il papilloma viene a un certo punto guarito, eliminato dal nostro stesso organismo. I medici consigliano ai maschi di vaccinarsi perché si favorisce il principio dell’immunità di gregge. «Esistono anche tumori dei testicoli, dei peni, ma sono molto più rari di quelli della cervice uterina per ragioni biologiche e anatomiche», spiega il professore.
Poi conclude con due notizie, una buona e una cattiva: «Quella cattiva è che i mezzi di barriera, come il preservativo, sono solo parzialmente efficaci. Non proteggono al 100% perché il papilloma virus è multi-focale e multi-centrico. Basta passarci vicino sostanzialmente. La buona notizia è che di solito si sviluppa un’immunità tipo-specifica: se si acquisice un tipo di hpv, ci siautovaccina da quel tipo di virus. Non esiste dunque la teoria del ping-pong, secondo cui “me lo passi, te lo ripasso”. No, si prende una volta sola». Il dato triste, però, è che dal 2000 al 2016 c’è stato un aumento di contagi del 40%.
di Felice Florio e Cecilia Greco