Di Maio-Salvini, dietro la foto il gelo. Sfiducia tra i capi M5s: rischio concreto di rottura
Una foto non fa primavera. Avessero fatto un selfie insieme avrebbe avuto ben altro significato. Ma dietro quel sorriso a favore di smartphone c’è un rischio di divorzio già la prossima settimana. Il rapporto personale tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio è spezzato, dai M5s si respira il clima di sfiducia verso l’alleato, e nella Lega la tentazione di tesaurizzare il boom elettorale rompendo subito e andando al voto a settembre. Anche nel Movimento si pensa che l’alleanza sia alla frutta, e che elezioni politiche anticipate riporterebbero comunque la loro lista ben sopra la barra del 20%, e poi si vedrà, e comunque con la crisi di governo non è detto che la legislatura debba finire (la scelta è nelle mani del padrone di casa del ricevimento al Quirinale). Il M5s ha pur sempre il 35% dei deputati e senatori…
Quel che è certo è che in una cosa i due alleati sull’orlo del divorzio restano concordi: trovare il modo per disinnescare la procedura di infrazione Ue, in arrivo già la prossima settimana, e soprattutto la manovra per la quale bisogna reperire più di 40 miliardi, impresa ancor più titanica se continua il gioco al massacro iniziato con la diffusione malandrina della bozza di lettera di Tria all’Europa. I bookmakers improvvisati, e cioè tutti gli altri ospiti del giardino del Quirinale, davano la crisi per probabile. Conte ci ha aggiunto del suo, preannunciando una conferenza stampa per lunedì. Per dire cosa? Non lo sa nessuno. Sta di fatto che ieri era il compleanno del governo, che proprio lì, al Quirinale, giurò il primo giugno 2018, in un clima ben diverso da quello di ieri, nonostante quella foto.
A proposito, ecco la sua storia: Di Maio e Salvini non si parlavano dalla fine della campagna elettorale, e si erano ignorati durante tutto il ricevimento. Verso le 20.30, quando stava per andar via insieme alla sua compagna, la figlia di Denis Verdini, Salvini ha deciso di andare a salutare Di Maio, che stava parlando con alcuni giornalisti. Un saluto formale e un po’ freddo, e le presentazioni delle rispettive compagne. Un giornalista notoriamente interventista, il fondatore di questo giornale, ne ha approfittato per chiedergli di fare la foto, anche per verificare la temperatura dei rapporti. Salvini ha detto d’istinto di no, poi un secondo dopo si è prestato, andando accanto a Di Maio. Il tempo dello scatto e poi via: non basta certo una posa per scacciare i fantasmi della crisi.