Sblocca cantieri, c’è l’accordo tra Lega e M5s. Di Maio: «Restano i controlli»
Dopo lo scontro di ieri, Matteo Salvini e Luigi Di Maio avrebbero trovato l’accordo sul decreto sblocca cantieri. Un patto che sembra dar ragione alle pressioni della Lega, che chiedeva una sospensione del Codice appalti, per quanto nel pomeriggio Di Maio si è detto: «Soddisfatto – perché – alla fine le 3 norme che si sospendono sono su punti su cui eravamo sempre stati d’accordo e non sacrificano né la legalità né i controlli». Secondo un’indiscrezione dell’Adnkronos, Di Maio questa mattina è salito al Quirinale da Sergio Mattarella. Ma dallo staff del vicepremier assicurano che si è trattato solo di un incontro istituzionale, in agenda da tempo.
Dopo aver fatto saltare il tavolo delle trattative a causa di un emendamento leghista, che prevedeva la sospensione per due anni del codice degli appalti, il M5s ha ceduto dando l’ok a uno stop parziale delle norme. Il testo arriverà domani – 5 giugno – al Senato.
Cosa prevede l’accordo
A spiegare i termini dell’accordo sono stati i capigruppo in Senato di Lega e M5s, Massimiliano Romeo e Stefano Patuanelli. In sostanza, ad essere sospesi per due anni sarebbero soltanto alcuni punti del codice degli appalti – non è ancora chiaro quali – in attesa dell’approvazione di nuove regole.
«Al contempo – spiegano i due capigruppo – saranno garantite le soglie (economiche, ndr) già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese. Abbiamo svolto un normale lavoro parlamentare che porteremo come maggioranza in commissione e poi in Aula al Senato».
La trattativa
Le parole del premier Giuseppe Conte, che ieri ha lanciato un ultimatum ai due partiti di Governo, invitandoli a ritrovare lo spirito di un anno fa, hanno avuto effetto.
La tregua è arrivata al termine di una mattinata concitata, in cui però erano emersi segnali di distensione. «Cantieri sbloccati e appalti più semplici e veloci, la soluzione è a portata di mano», aveva detto Salvini. «Sono fiducioso in un accordo positivo già oggi, l’Italia ha bisogno di opere pubbliche, semplificazione e investimenti».
Anche le dichiarazioni del leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio avevano lasciato pensare all’ipotesi di una soluzione condivisa: «Sullo sblocca cantieri per ora arrivano buone notizie e siamo fiduciosi», aveva detto in mattinata. «Bisogna far ripartire il Paese senza intoppi. Lo vogliamo tutti».
La reazione di Conte
Giuseppe Conte ha benedetto il ritrovato dialogo, affidandosi a una nota del suo staff: «Il ritorno al dialogo è una buona premessa per procedere nella giusta direzione». Nel suo discorso alla Nazione il premier aveva detto di non poter «garantire che il Governo duri, non dipende solo da me» e aveva invitato la Lega e il M5s a ritrovare lo spirito di un anno fa.
Già pochi minuti dopo il suo discorso i due azionisti di governo avevano ricominciato a farsi la guerra. Prima con le dichiarazioni sulle relazioni con l’Ue e poi con lo scontro sul decreto sblocca-cantieri, esploso in serata nel corso di un vertice convocato direttamente da Conte, e rientrato il 4 giugno.
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