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L’ex direttore di Radio Padania «condurrà Uno Mattina»

05 Giugno 2019 - 09:06 Redazione
Lo aveva anticipato qualche settimana fa il segretario della Commissione Vigilanza Rai

Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza Rai, lo aveva già anticipato qualche tempo fa tramite un post su Facebook, riprendendo una indiscrezione pubblicata da Dagospia: nella squadra di Uno Mattina, il programma della prima parte della giornata in onda su Rai1, starebbe per fare il suo esordio Roberto Poletti, ex direttore di Radio Padania e biografo di Matteo Salvini. Poletti, nel 2015, è stato autore del volume Salvini & Salvini, Il Matteo Pensiero dalla A alla Z.

Nel post scritto del politico dem, si parla proprio della «conduzione del programma trasformata in Uno Salvini a spese di tutti i contribuenti». Ieri Anzaldi è tornato a ribadire la notizia con un nuovo commento sempre su Facebook.

https://www.facebook.com/micheleanzaldiufficiale/posts/2297816520485416?__xts__[0]=68.ARBDiTSgxsLRfnw096ZCDTYzRY6NevgP3mLz8q2j9brrJL-LvT_Edm-9FXs3uAgaxaZTDbCFdh_vqROsNnTecOxiRV_Jum7pc2lizN2MFEwcjbxmFD6ZlYx0aYozoXK5kkk0Ws5qLm5bXGh1iaKF5HoFfS5DUMlzH9gf7s_fsYHNBr13j_T9sVnOJkdLyHe2GJ56kiOhyPXnHqw0OgmcDaEn7IW6R6WMrMNZUQENjMwN_UyTmaAeVfP9xkUJ4aHBnCQZN1y9F67uikt5Z8r9ntawgUKg4v0soj9OFbqx_1mSmOVJ94o4YAPwuT5K5suAPcRQ8MVYqNzgUQ1o946z1gRV9bEf&__tn__=-R

«Nel silenzio del presidente della Camera Roberto Fico, del vicepresidente della commissione di Vigilanza Primo Di Nicola, dei senatori M5s Alberto Airola e Gianluigi Paragone, la Rai avrebbe proceduto ad assumere il biografo di Salvini ed ex direttore di Radio Padania», scrive Anzaldi.

Prosegue poi facendo riferimento a «un’assunzione che rientra in una imbarazzante infornata di esterni, tra autori e conduttori, che vengono assunti per condurre e gestire le principali trasmissioni estive di Rai1. Come fa la Corte dei Conti, che ha un proprio rappresentante che partecipa alle riunioni del Cda Rai, a non intervenire? Come fa la magistratura contabile a non dire nulla?».

Per Anzaldi inoltre la vicenda rappresenterebbe «la vergogna di occupare l’informazione del servizio pubblico con giornalisti palesemente di parte, ma l’evidente danno erariale di ricorrere a costosi contratti esterni».

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