Salvini-Gruber, pace vicina? La promessa del ministro dell’Interno – Il video
Dopo le scintille nella puntata di Otto e mezzo del 5 giugno, Matteo Salvini ripete la stessa promessa che finora non ha mantenuto: «A Lilli Gruber – ha detto il vicepremier a Prato, durante un comizio – manderò i fiori che le ho promesso». Dal pubblico partono subito i fischi, che il capo della Lega stoppa con un solenne: «Ogni promessa è debito». Sarà davvero così? Quel che è certo è che il bisticcio cominciato con una battuta di Salvini («Devo andare dalla Gruber, simpatia portami via», aveva detto prima di un’ospitata) è andato avanti per quasi un mese. Anche perché il ministro aveva promesso che le avrebbe regalato dei fiori, che non sono mai arrivati. Mancanza che la giornalista ha prontamente fatto notare: «Se le sue promesse elettorali sono come quella sui fiori…».
Lo scontro del 5 giugno
«Lei può togliermi l’audio, ma non il voto degli italiani». È il momento più caldo dell’intervista. Salvini dice a Gruber di essere stato denigrato più volte sui media durante la campagna elettorale. La giornalista risponde che dal suo programma non sono mai partiti insulti del genere. Le voci si accavallano, l’atmosfera si scalda, fino a quando Lilli Gruber minaccia di togliere l’audio al ministro dell’Interno, che risponde con una battuta rapida e fulminante.
Le premesse per lo scontro c’erano tutte. Nel pomeriggio il leader della Lega aveva fatto ironia sul mazzo di fiori mai recapitato alla conduttrice di Otto e mezzo. Il primo battibecco arriva quando si discute dei risultati delle elezioni europee. Per Gruber i sovranisti hanno perso e Salvini la interrompe: «Siamo il triplo di prima». Gruber, indispettita, controbatte: «Mi scusi, sto parlando». «Sì, ma siamo tre volte tanto», risponde il vicepremier della Lega. «Sì, ma sto parlando, mi faccia concludere» ma Salvini la anticipa: «Però non può dire che i sovranisti hanno stra-perso».
Un altro momento concitato arriva dopo una domanda di Massimo Franco. Il giornalista del Corriere della Sera ricorda a Salvini le promesse fatte in campagna elettorale. Ma Salvini chiarisce: «La campagna elettorale è finita». A quel punto interviene Gruber: «Veramente lei in questo momento è in campagna elettorale, le sto rubando del tempo». «Sì, per i ballottaggi», risponde il ministro dell’Interno. «Ah, ecco!», ribadisce Gruber.
Salvini e fiori a Gruber
Lo scontro di stasera, 5 giugno, era stato preceduto da una battuta del ministro dell’Interno che a Foligno, dove è andato per un comizio elettorale, era tornato sulla polemica dei fiori: «Stasera mi chiederà: “Ma non mi hai ancora portato i fiori?”. Glieli porterò, vedremo», aveva detto Salvini suscitando gli applausi e le risate del pubblico.