Venezia, gli effetti (devastanti) delle grandi navi sui fondali marini – Le foto
L’avevano chiamato “la profezia Banksy” quell’incidente nel canale della Giudecca a Venezia di pochi giorni fa. Ma non era tanto un presagio o una divinazione, quanto una verità consolidata da tempo: l’impatto delle grandi navi sull’ambiente del venenziano è enorme. E a dimostrarlo arrivano delle immagini realizzate a maggio dal centro di ricerca ISMAR, l’Istituto di Scienze Marine di Venezia. Le immagini, “fotografie acustiche” acquisite con un ecoscandaglio ad alta risoluzione, sono state pubblicate dalla rivista Scientific Reports Nature. I soggetti sono le profondità della laguna in prossimità del bacino di San Marco, del molo di San Basilio, della Punta della Dogana, del canale della Giudecca e quello dei Petroli tra Malamocco e Marghera. In altre parole, il complicato percorso che migliaia di navi da crociera compiono ogni anno per il giro turistico della città.
Lo spettacolo che ne esce non è dei migliori. Crateri, solchi e buche provocati dal passaggio continuo delle imbarcazioni lunghe oltre 300 metri e pesanti più di 100mila tonnellate. Un movimento di acque che ogni volta provoca danni enormi all’ecosistema marino, ormai praticamente nullo. La continua erosione dei fondali, infatti, ha spazzato via qualunque forma di vita presente nel fondale. E poi i rifiuti. Fabio Tincardi, direttore dell’Ismar-Cnr, ha parlato al Corriere della Sera di: «una terra dei fuochi subacquea. Sul fondo dei canali abbiamo trovato di tutto – ha spiegato Tincardi – Vecchie barche, copertoni, rottami ed elettrodomestici. Per incuria, dolo o inconsapevolezza c’è ancora chi pensa alla laguna come ad una discarica, tanto non si vede. Ora invece possiamo vedere tutto».