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Va in maternità da stagista: l’azienda l’assume a tempo indeterminato

08 Giugno 2019 - 07:33 Felice Florio
«È bello in un periodo con un cambiamento così grande e importante avere un punto solido di cui fidarsi»

Erika Doveri ha 29 anni ed è rimasta incinta durante il suo periodo di stage nell’azienda Livith. La società di Martignana, vicino a Empoli, che si occupa di sicurezza sul lavoro ha deciso così di assumerla con un contratto a tempo indeterminato. Una sorpresa per la giovane ingegnere che diventa notizia in un Paese in cui le imprese vedono la maternità come un problema economico piuttosto che un diritto che va garantito e tutelato. «Non riesco a contenere la gioia – racconta Doveri – sono felicissima per la stima e la fiducia che i miei capi mi hanno dimostrato. Un po’ me l’aspettavo: siamo un’azienda giovane fatta di persone motivate». Poi aggiunge: «È stato tutto talmente naturale che non mi aspettavo una risposta mediatica del genere – sorride, mentre conclude con un concetto che racchiude l’importanza della sua storia – È bello in un periodo con un cambiamento così grande e importante avere un punto solido di cui fidarsi».

Un ambiente di lavoro in cui lavorano ingegneri prevalentemente di sesso femminile. «La nostra azienda cerca semplicemente i migliori nel loro settore – spiega Delia D’Arrigo, direttrice di 31 anni del polo tecnico – la maggior parte dei miei colleghi sono ragazze semplicemente perché erano le migliori tra i tanti candidati che abbiamo visionato». Livith, azienda produttrice di parapetti, linee vita e dispositivi studiati per mettere in sicurezza il lavoro di tecnici e operai. È nata nel 2014 e, a oggi, conta 30 dipendenti (la maggior parte sono ingegneri under 30).

«Molti di noi – spiega D’Arrigo – sono entrati in azienda durante le fasi finali del percorso universitario, passando attraverso un periodo di inserimento retribuito e sempre nell’ottica della permanenza in azienda». Esattamente quello che è accaduto alla futura mamma Daveri. «Perché mai la gravidanza di una persona dovrebbe essere un problema? – conclude D’Arrigo – è impensabile valutare una persona sul fatto che sia uomo o donna, incinta o meno. Per noi Erika è una pedina importantissima nel team e visto che il suo periodo di inserimento stava per concludersi, era ovvio che dovesse avere il suo regolare contratto».

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