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Violenza a Manduria, gli «orfanelli» ricorrono contro il reato di tortura

09 Giugno 2019 - 10:39 Redazione
La strategia dei legali è quella di far sì che ai ragazzini vengano applicate misure cautelari alternative al carcere

Un ricorso in Cassazione depositato dai legali degli otto componenti del branco «gli orfanelli», i ragazzini che avrebbero bullizzato per mesi Antonio Stano, il pensionato 66enne di Manduria morto lo scorso 23 aprile.

La difesa, secondo quanto riportato stamane, domenica 9 giugno da La Voce di Manduria, prova così a far uscire dal carcere i ragazzini ancora in custodia cautelare e a far applicare loro misure alternative come la messa in prova o l’affidamento in famiglia o a qualche centro di recupero.

I legali, dice il quotidiano locale, hanno depositato un ricorso per Cassazione per chiedere l’annullamento della sentenza del tribunale del Riesame di Taranto che ha respinto la richiesta di scarcerazione degli indagati, i ragazzini pugliesi che – «forse per noia», come ha dichiarato anche la mamma di uno di loro – hanno bullizzato per mesi il pensionato di 66 anni, riprendendo le violenze e le intimidazioni e inviando i video dell’orrore ad amici e compagni di classe.

Il reato di tortura

La strategia dei legali è quella di puntare sull’annullamento del reato di tortura contestato: caduta quell’imputazione, cadrebbero anche, in teoria, le ragioni per la carcerazione preventiva. La decisione potrebbe arrivare dopo l’estate.

Sul registro degli indagati sono finiti i nomi di diciotto persone, di cui otto raggiunte da misure detentive. I minorenni ancora in penitenziario a Bari, detenuti presso il Fornelli, sono sei. I maggiorenni, due ragazzi di 19 e 23 anni, sono oggi rinchiusi nel carcere di Taranto.

I ragazzi devono rispondere di tortura e altri reati minori ai danni Stano, morto per cause ancora da chiarire. Secondo la Voce di Manduria, dovrebbe arrivare nelle prossime ore l’esito della perizia autoptica sul corpo del pensionato, disabile psichico, disposta dalla procura della Repubblica ordinaria e quella per i minorenni.

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