Il primo tricolore italiano, cos’è la bandiera appesa nella panchina delle azzurre
«Le ragazze sono state fantastiche perché l’Australia è una squadra molto forte». È soddisfatta Milena Bertolini dopo la vittoria per 2-1 contro l’Australia, nella partita d’esordio dei mondiali di calcio femminile in Francia. Avvolta attorno a lei una bandiera tricolore: «Ci porterà fortuna», dice Bertolini e spiega: «È il primo tricolore italiano, l’ho portato dalla mia città, Reggio Emilia».
«Siamo partite male – ha detto a Sky – ma nel secondo tempo siamo andate meglio, aiutate anche da un pizzico di fortuna. Con ragazze così, andremo lontano. E a tutti gli italiani che ci sono stati vicini, dico di seguirci anche alla prossima…».
Un match sofferto quello vinto conto l’Australia. «All’inizio – ha spiegato Bertolini – abbiamo avuto paura. Nel secondo tempo invece la squadra ha reagito, ha cominciato a giocare e a fare quello che sa, quindi è andata molto meglio. Le ragazze sono state fantastiche perché l’Australia è una squadra molto forte», ha detto Bertolini.
Il primo tricolore
Per celebrare la vittoria sull’Australia, nel match inaugurale dell’Italia, a distanza di vent’anni dalla sua ultima partecipazione mondiale, Milena Bertolini ha voluto portare con sé un “porta fortuna”, un simbolo che viene dalla sua città natale: Reggio Emilia, dove il 7 gennaio del 1797 nacque il primo tricolore, allora rappresentativo della Repubblica Cispadana.
A proporlo fu il deputato del Congresso di Reggio Emilia Giuseppe Compagnoni, considerato il padre del Tricolore. Quel giorno Compagnoni propose di rendere «universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde, Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti».
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