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I genitori di Bonansea e il camper per seguire la figlia ai mondiali: «Paura dell’aereo» – L’intervista

Da Pinerolo a Valenciennes per seguire il mondiale della figlia Barbara. L'intervista alla mamma dell'attaccante che ha piegato l'Australia

Di chilometri ne ha macinati tanti la mamma di Barbara Bonansea, l’attaccante della Nazionale che ha regalato la vittoria all’Italia nella sua partita d’esordio ai Mondiali contro l’Australia grazie a una doppietta con un gol allo scadere.

Ore e ore passate in macchina per permettere alla figlia di coltivare un sogno nato nel piccolo paesino di Bricherasio, tra un tiro e l’altro al pallone nel cortile di casa.

Quanti sacrifici avete fatto ci sono dietro a questo successo?

«All’inizio tanti perché quando giocava a Torino bisognava guidare tutte le sere e al sabato c’erano le partite. Quando è andata a Brescia ovviamente si è dovuta trasferire e quasi tutti i sabati partivano da Bricherasio per andarla a vedere. Tanti chilometri, quasi cento al giorno quando si allenava a Torino, per tre quattro giorni alla settimana, più la partita al sabato. Anche quando si è trasferita a Brescia facevamo 600 chilometri ogni sabato per andare alle partite, perfino quando giocava fuori casa».

Come sono stati gli inizi da bambina?

«Quando era piccola giocava nelle squadre maschili e non erano facile per lei. Ma l’abbiamo sempre incoraggiata a fare quello che le piaceva. Quando entrava in campo la vedevamo felice, si divertiva. Quindi le abbiamo detto: “fai quello che ti piace e fallo divertendoti”. Sicuramente c’erano alcune difficoltà date dal fatto che erano tutti maschi. Lei si cambiava da sola, e spesso non c’erano spogliatoi per ragazze. Si cambiava in lavanderie o nello spogliatoio dell’arbitro, tante volte dovevamo aspettarsi che l’arbitro avesse finito di cambiarsi per entrare e cambiarci».

E poi c’è il viaggio in Camper

«Da tempo volevamo acquistare un camper. Quando Barbara si è qualificata per i mondiali abbiamo preso la palla al balzo e abbiamo finalmente deciso di acquistarlo. A mio marito non piace volare e visto che volevamo venire a vedere le partite abbiamo fatto il viaggio in camper».

Che giornata è stata oggi?

«Una giornata molto emozionante. Non trovo le parole per descriverla. Non ci aspettavamo tutto questo pubblico, tutto questo affetto, non mi sarei mai aspettata di venire a vedere la partita di un mondiale, pensavo di vedere delle belle partite, di andare avanti, ma non di vedere così tanti spettatori a un evento simile. Mi ha fatto piacere per loro perché sono arrivate a un bel traguardo e con una cornice di pubblico così è stato ancora più bello».

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