Migranti, Sea Watch soccorre 53 persone al largo della Libia. Salvini: «Pronti allo stop»
La Sea Watch ha effettuato un nuovo salvataggio nelle acque del Mediterraneo: «Il nostro equipaggio ha da poco concluso il soccorso di 53 persone da un gommone al largo della Libia, a circa 47 miglia da Zawiya» – scrive l’ong su Twitter.
«Questa mattina, alle 9.53, l’aereo di ricognizione Colibri aveva avvistato l’imbarcazione, informando le autorità competenti e la nave», si legge nel tweet.
🔴🔴 Il nostro equipaggio ha da poco concluso il soccorso di 52 persone da un gommone al largo della #Libia, a circa 47 miglia di Zawiya.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 12 giugno 2019
Questa mattina, alle 9.53, l’aereo di ricognizione Colibri aveva avvistato l’imbarcazione, informando le autorità competenti e la nave. pic.twitter.com/LHvU8gZMLL
La Ong fa poi sapere che la «guardia costiera libica successivamente comunicava di aver assunto il coordinamento del caso. Giunti sulla scena, priva di alcun assetto di soccorso, abbiamo proceduto al salvataggio come il diritto internazionale impone».
I naufraghi sono ora a bordo della Sea Watch che in questo momento si trova nella Sar libica, cioè l’aerea di soccorso, ed è in attesa di nuove indicazioni. A bordo, anche nove donne e tre bambini molto piccoli.
Salvini:«Atto di pirateria di un’organizzazione fuori legge»
Sul salvataggio si è espresso anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: «Non si sono rispettate le indicazioni della guardia costiera libica, è l’ennesimo atto di pirateria di un’organizzazione fuori legge. Siamo pronti a un altro stop».
E ancora: «Sappia che, qualora facesse rotta verso l’Italia, metterebbe a rischio l’incolumità delle persone a bordo, sottoponendole a un viaggio più lungo e disobbedendo alle indicazioni di chi coordina le operazioni di soccorso».
Dichiarazioni che potrebbero essere il preludio a un nuovo scontro nel governo sull’approdo della nave: «È evidente il collegamento tra scafisti e alcune ong. Probabilmente solo qualche procuratore non se ne accorge, ma il resto del mondo sì», ha detto Matteo Salvini.
«Non finiranno in Italia – ha proseguito il ministro dell’Interno – anche perché ora nel decreto sicurezza bis che abbiamo approvato ieri c’è una norma che prevede la confisca dei mezzi pirati che non rispettano leggi e indicazioni. A parte che son due tre volte che l’hanno fermata e l’hanno rilasciata, chiedete in Procura perché… Io non faccio il procuratore».
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