Vertice a palazzo Chigi: nessun accordo sulla risposta all’Ue. Moscovici: «Non c’è tempo da perdere»
Due ore di riunione a Palazzo Chigi tra Conte, Di Maio, Salvini, i tecnici del ministero dell’Economia, oltre ovviamente al ministro Giovanni Tria. Dopo il vertice ‘politico’ di lunedì sera, ora «è il momento di parlare di numeri» aveva detto il presidente del Consiglio.
Bisogna presentare un percorso convincente per evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo, proposta pochi giorni fa dalla Commissione europea. La decisione finale sarà tutta politica, perché spetterà al Consiglio europeo (cioè agli Stati membri dell’Ue). Domani il ministro Tria sarà all’Ecofin, dove si parlerà del caso Italia.
La riunione è poi proseguita senza il segretario leghista e il ministro dell’Economia che già ieri nell’informativa in Parlamento aveva anticipato che la linea del governo con Bruxelles è quella della disponibilità «a un dialogo serrato e costruttivo che consenta di arrivare a un accordo per evitare la procedura». Con lui e Conte protagonisti della trattativa con Bruxelles e i due vice-premier pronti alle critiche più politiche.
Flat tax e Alitalia
Non è stato al momento trovato un accordo politico all’interno del governo su quale segnale concreto dare a Bruxelles per provare a evitare la procedura di infrazione. Secondo l’agenzia Adnkronos, il ministro Tria ha chiesto coperture certe per la Flat Tax, la misura proposta dalla Lega (inserita nel contratto di governo) non ancora attuata pienamente. Il segretario della Lega Salvini ha annunciato una nuova riunione economica per la prossima settimana proprio sulla Flat tax e ha definito «interessante e molto utile il vertice odierno». Sulla stessa linea gli esponenti del Movimento 5 Stelle secondo cui è stato un incontro «sereno e molto positivo». La riunione a palazzo Chigi è poi proseguita sul dossier Alitalia.
L’avvertimento di Moscovici
Da Bruxelles, il commissario Ue agli Affari economici Pierre Moscovici ha annunciato che nei prossimi giorni incontrerà il ministro Tria, confermando che «la nostra porta resta sempre aperta per discutere con l’Italia». Con un però, soprattutto alla luce dell’esito incerto dell’ultimo vertice di governo: «Dobbiamo vedere un percorso credibile di rientro dal debito». Il commissario poi ha sollecitato una reazione da parte dell’esecutivo italiano, perché: «Non c’è tempo da perdere».
Tria: debito enorme. Nessuna manovra aggiuntiva
«Il debito è enorme e bisogna abbatterlo», ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria dopo il vertice a Palazzo Chigi, intervenendo al convegno “Obbligati a crescere”, in corso all’Abi. «Dobbiamo anche – ha aggiunto – tranquillizzare gli operatori. L’abbattimento dello stock di debito – ha insistito Tria – è necessario», ma ancora una volta ha escluso una manovra aggiuntiva. Il ministro ha ribadito di credere nelle stime del governo, che «non danno un 2,4% di deficit per il 2019 ma un risultato verso il 2,2 o 2,1%, e quindi siamo grosso modo nel braccio preventivo del Patto di stabilità».
Salvini: se riparte l’edilizia, riparte il Paese
Dopo il vertice a Palazzo Chigi, il ministro dell’Interno Salvini in diretta sulla sua pagina Facebook ha sottolineato che in Italia ci sono troppe poche opere pubbliche: «Se riparte l’edilizia, riparte il Paese».
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