Assange: firmato ordine di estradizione verso USA
Sajid Javid, ministro degli Interni del Regno Unito, ha firmato il 13 giugno la richiesta di estradizione per Julian Assange avanzata dagli Stati Uniti. Javid ha però precisato che la decisione finale sulle sorti del fondatore di Wikileaks spetta al tribunale. Thomas Garner, avvocato che si occupa di estradizione ha affermato in un’intervista con il quotidiano inglese The Guardian che la firma di Javid era una «tappa importante ma meramente procedurale».
Durante la trasmissione Today di Radio 4 della BBC, il ministro ha affermato che Assange: «È giustamente dietro le sbarre. C’è una richiesta di estradizione dagli Stati Uniti che sarà al vaglio del tribunale domani, ma ieri ho firmato l’ordine di estradizione, l’ho certificato, e sarà in tribunale domani».
Su Assange gravano 18 capi d’accusa, emessi dal dipartimento della giustizia americano. Tra questi, l’accusa di aver pubblicato informazioni riservate e di aver cospirato per hackerare un computer governativo. Javid annuncia la sua decisione pochi giorni dopo che il tentativo di estradare Assange in Svezia è fallito, perché un tribunale di Uppsala ha affermato che Assange non doveva essere detenuto.
Il 13 maggio i pubblici ministeri svedesi avevano deciso di riaprire l’inchiesta riguardo un’accusa di stupro contro il co-fondatore di WikiLeaks, Julian Assange che era stata chiusa nel 2017.
Assange era stato condannato a 50 settimane di carcere nel Regno Unito per violazione della libertà provvisoria e il 2 maggio il tribunale di Westminster ha ospitato la prima udienza per decidere sull’eventuale rientro negli Usa.
In collegamento dal carcere di Belmarsh dove era detenuto, Assange aveva confermato la sua opposizione alla richiesta di estradizione: «Io non intendo consegnarmi per aver fatto attività di giornalismo grazie alla quale sono stati vinti molti premi e sono state protette molte persone».
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