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La maggioranza si spacca su Radio Radicale. Di Maio: «Lega vota sì con mia grande sorpresa»

13 Giugno 2019 - 11:00 Redazione
Il Carroccio ha votato a favore dell'emendamento Pd per finanziare con altri 3 milioni di euro l'emittente radiofonica. sul futuro del governo Salvini conferma: «Niente Rimpasto»

Un emendamento del Pd a favore di Radio Radicale ha diviso il governo: durante il voto nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera l’esecutivo, attraverso il vice-ministro all’Economia Laura Castelli (M5S) aveva dato parere contrario. Ma quando si è aperta la votazione la Lega, insieme a tutti gli altri partiti, ha votato a favore.

«Oggi la maggioranza di governo si è spaccata, per la prima volta. È stato così, è inutile nasconderlo» ha scritto su Facebook Luigi Di Maio. «La Lega ha votato a favore (insieme a Forza Italia), con mia grande sorpresa. Secondo noi è una cosa gravissima, di cui anche la Lega dovrà rispondere davanti ai cittadini. Sono franco: dovrà spiegare perché ha appoggiato questa indecente proposta del Pd! Dopo di che si va avanti, perché siamo persone serie», ha proseguito il capo politico M5S.

https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/posts/2303632743006592

Anche se il vice-premier assicura che il governo andrà avanti, questa questione è solo l’ultima che arriva a minare la stabilità del governo. Solo ieri, il vertice economico con il ministro Tria si era concluso senza una soluzione concreta sul percorso da presentare a Bruxelles per evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo. Oggi doveva arrivare a Milano la sentenza di primo grado per Massimo Garavaglia, ex assessore regionale al Bilancio e ora vice-ministro all’Economia: se condannato, poteva essere un altro motivo di tensione tra alleati di governo. La sentenza è slittata a luglio.

Il testo dell’emendamento

Il testo, presentato dai deputati Giachetti e Sensi (Pd), è stato riformulato su proposta del partito di Salvini e prevede un finanziamento di ulteriori 3 milioni per il 2019, che dovrebbe garantire il salvataggio dell’emittente radiofonica.

Solo pochi mesi fa il sottosegretario all’Editoria Vito Crimi (M5S) aveva espresso la volontà del governo di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale. Poi, prima del voto per le Europee, la Lega aveva presentato un emendamento ad hoc al decreto Crescita per concedere altro tempo all’emittente, in cerca di una soluzione. Lo stop alle trasmissioni di Radio Radicale sarebbe dovuto scattare a fine maggio.

Video Vista/AlexanderJakhnagiev

Tensioni in commissione di Vigilanza Rai

Oltre al voto su Radio Radicale, anche in Commissione di Vigilanza Rai la maggioranza non ha trovato un accordo sulla risoluzione contro il doppio incarico al presidente Marcello Foa, nominato anche presidente di RaiCom. I due gruppi di maggioranza, in una riunione di 20 minuti avvenuta fuori dell’aula di San Macuto, non hanno trovato l’accordo sull’emendamento presentato dal capogruppo della Lega, Massimiliano Capitanio, e hanno fatto mancare il numero legale. Se ne riparlerà la prossima settimana.

La posizione di Salvini

Nel pomeriggio sulla questione interviene direttamente il ministro dell’Interno Matteo Salvini che spiega il voto dei suoi: «Io ho sempre detto che non si chiude una radio, un giornale, una televisione con un emendamento o un tratto di penna: bisogna lasciare tempo e rispettare il lavoro fatto». Con Di Maio, ha aggiunto il leader della Lega, che aveva parlato di un episodio gravissimo, «chiariremo tutto anche in questo caso». Per quanto riguarda il futuro del governo, Salvini ha ribadito che non ci sarà «nessun rimpasto».

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