Casalmaggiore, il sindaco leghista vince i ballottaggi e urla «feccia» ai nemici – Il video
Vince il ballottaggio, ma dimentica il fair play il sindaco (riconfermato) di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, candidato della Lega nel paesino in provincia di Cremona. Lo spoglio dei voti ha sancito la sua vittoria alle Amministrative 2019 con il 54,47% delle preferenze e uno scarto di 605 voti sul candidato dem Fabrizio Vappina, fermo al 45,53%.
All’inizio il fair play non era mancato. «C’è stima reciproca tra me e Vappina, dispiace ci sano state scorrettezze, ma tra noi non è mai mancato il rispetto», aveva dichiarato Bongiovanni. Vappina, il candidato sconfitto, si era presentato al palazzo comunale per congratularsi con il suo avversario per la vittoria.
Poco dopo, però, durante il discorso di ringraziamento per l’avvenuta rielezione, Bongiovanni si è lasciato andare ad un discorso di gratitudine verso gli elettori, verso gli assessori della propria giunta, verso i propri genitori.
Ad un tratto, ha radicalmente cambiato i toni del proprio discorso e si lasciato andare a un crescendo culminato con un’esplosione: «Non ringrazio però chi ha sparato balle tremende: quella è gente che odia Casalmaggiore ed è feccia, rimane feccia, feccia!», il tutto tra gli applausi accorati e l’ovazione dei propri sostenitori come mostra il video de La provincia di Cremona.
Non è chiaro se il bersaglio del sindaco fosse l’opposizione o altre persone che lo avrebbero diffamato. Dopo essersi tolto il sassolino dalla scarpa, si è ricomposto e ha chiesto al pubblico: «È la verità o non è la verità?». «È la verità», hanno urlato in coro i sostenitori.
L’intervista Fabrizio Vappina, il candidato che ha perso ai ballottaggi
Abbiamo contattato il sindaco Filippo Bongiovanni per capire a chi fossero rivolti gli improperi e cosa avesse scatenato una reazione simile, ma non ci è stata data disponibilità a rispondere alle nostre domande.
Nel tentativo di comprendere quale fosse l’atmosfera elettorale nel comune del cremonese, abbiamo quindi contattato l’ormai ex candidato sindaco dem Fabrizio Vappina, avversario ai ballottaggi di Filippo Bongiovanni.
Lei sa a chi erano rivolti quei «feccia»?
«Penso che i «feccia» fossero riferiti a chi aveva fatto trapelare notizie false contro di lui, altrimenti non si spiega. Il problema è che aveva usato questo sistema già durante la campagna elettorale dicendo che c’erano avversari politici, non meglio precisati, che diffondevano notizie false».
«Anche accettando il fatto che quell’uscita possa esser stata frutto della tensione, di un’euforia mal gestita, e consapevoli di non esser noi i destinatari degli insulti, vorremmo che chiarisca apertamente a chi si rivolge. Per come l’ha detta, lascia passare il messaggio che «feccia» siano tutti quelli che non l’han votato, che comunque sono quasi la metà dei votanti di Casalmaggiore».
Non vi siete sentiti per chiarire?
«No, perché dovrà essere chiarito in altre sedi, anche quella del consiglio comunale. Dovrà, credo e spero, spiegare che si ritiene sindaco di tutti e che non può considerare «feccia» il 45,53% delle persone che non l’han votato. Speriamo venga data questa versione».
Quali notizie false erano state messe in giro sul conto del sindaco Filippo Bongiovanni?
«Riguardavano prevalentemente la mancata apertura di un ponte nella nostra zona, fondamentale per tutti i cittadini, e sulla presunta chiusura dell’ospedale. Tutto infondato».
E i responsabili non si conoscono?
«No, e questo modo di non precisare crea giustamente allarme e ambiguità. Spero chiarisca con chi se la prende perché è la seconda volta che c’è un attacco verbalmente violento (aveva parlato precedentemente di «gentaglia» ndr.) rivolgendosi a non si sa chi. Se intende precisare, benissimo. Altrimenti dobbiamo dedurre che chi non lo vota è il destinatario di questi aggettivi».
Quando lei è andato in comune per congratularsi per la vittoria come è stato accolto?
«L’accoglienza è stata persino calorosa, quindi non potevo neanche immaginare quello che poi sarebbe successo. Resto però dell’idea che un messaggio espresso in quei termini debba essere chiarito in modo preciso e puntuale e non in modo generico, nel rispetto di tutti i cittadini e di tutte le forze che si sono comportate correttamente durante la campagna elettorale».
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