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Caos Csm, esplode il caso Lotti. Ecco come Zingaretti liquidava la questione – Il video

Il segretario del Partito Democratico non chiede le dimissioni di Luca Lotti e Cosimo Ferri. Il partito si divide sul tema e lui ribadisce: «No al tritacarne giudiziario»

Poco più di una settimana fa il segretario del Pd Nicola Zingaretti liquidava così il caso Csm, che toccava due uomini del Partito Democratico: Cosimo Ferri (ex sottosegretario alla Giustizia del governo Letta, ora deputato) e Luca Lotti (ex ministro del governo Renzi, ora deputato): «Al momento non ci sono indagati, bisogna chiarire al più presto le responsabilità». Zingaretti stava entrando a Montecitorio per ascoltare la relazione annuale dell’Anac e poche ore prima, scrivevano numerosi quotidiani, aveva avuto un incontro con Luca Lotti al Nazareno, la sede del Pd.

L’autosospensione di Lotti

Dopo le dimissioni di alcuni consiglieri del Csm, a seguito dell’inchiesta di Perugia che ha scoperchiato i summit notturni in hotel di magistrati e politici per provare a pilotare le nomine delle procure, ieri è arrivato il passo indietro di un esponente politico: Luca Lotti ha annunciato l’autosospensione dal Pd.

«Mi autosospendo fino a quando questa vicenda non sarà chiarita – ha scritto Lotti nella lettera al segretario del Pd Nicola Zingaretti e poi pubblicata su Facebook – Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità».

Le richieste nel Pd

Dopo le intercettazioni emerse dall’inchiesta di Perugia e Roma, nelle quali Lotti, la notte del 9 maggio scorso nel dopocena con Cosimo Ferri Luca Palamara e le cinque toghe del Csm, avrebbe detto che al vicepresidente del Csm David Ermini «qualche messaggio gli va dato forte», il tesoriere Pd Luigi Zanda e l’ex ministro Carlo Calenda, avevano definito il suo comportamento «inaccettabile».

«Il Pd deve chiarirsi su un principio fondativo, il garantismo non può essere usato a fasi alterne, o a seconda delle aree politiche» aveva affermato invece il capogruppo Dem al Senato Andrea Marcucci, vicino a Matteo Renzi.

«Io ho visto cosa vuol dire essere messi nel tritacarne e poi uscire totalmente estranei da una vicenda giudiziaria» ha detto ieri il segretario del Pd Nicola Zingaretti a un dibattito con Gianrico Carofiglio (ex senatore Pd) che aveva criticato l’autosospensione di Luca Lotti, chiedendo a Zingaretti «parole nette». 

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