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«Arsenale K» non è stato sospeso da Twitter per una vignetta o per le sue opinioni

16 Giugno 2019 - 22:29 David Puente
Una volta sospeso l'account Twitter sono partite le teorie di complotto sulla censura politica

L’account di “Arsenale K” è stato sospeso questa settimana da Twitter. Tra i sostenitori e gli antagonisti si è accesa una discussione in cui da una parte si gioiva e dall’altra si annunciava la «censura» contro un «account satirico» che va contro la sinistra. Alcuni utenti avevano scritto con convinzione che la sospensione fosse dovuta a una vignetta che riguardava i Minibot, il Partito democratico e presunte somme di denaro per i magistrati:

Ancora polemiche da parte del PD per la mozione erroneamente votata che dà l’avvio allo studio dei MiniBot: “Non servono ad un cazzo: i giudici ci hanno detto che non li accettiamo”.

Il tweet condiviso dal «nuovo account» di «Arsenale K»

Dall’account di riserva – creato nel 2012 come @LVIX1 e modificato per l’occasione in @TankDifferent – era stato pubblicato lo screenshot della risposta alla contestazione a Twitter dove si legge chiaramente:

Il tuo account è stato sospeso e non verrà ripristinato poiché viola i nostri termini di servizio, in particolare le regole di Twitter relative alla partecipazione a offese mirate.

Per garantire che gli utenti si sentano al sicuro quando esprimono opinioni e convinzioni diverse sulla nostra piattaforma, non tolleriamo comportamenti offensivi, inclusi quelli di molestia, minaccia, o intimidazione tesi a mettere a tacere altri utenti.

A confermare il motivo della sospensione fornito nello screenshot è la stessa autrice di «Arsenale K», Luisella Scheggia, in un’intervista rilasciata a Luca Telese pubblicata il 13 giugno 2019 su La Verità:

Cosa le ha scritto Twitter?

«Il tuo account è stato sospeso per aver violato le regole di Twitter. Non puoi partecipare a molestie indirizzate a terzi o incitare qualcuno a fare lo stesso».

Cosa aveva scritto?

«”Dovete morire tutti”. Errore. Dovevo scrivere “Vammorì ammazzato”. Mi frega l’essere lombarda. Ma a me le minacce di morte arrivano tutti i giorni. Hanno scoperto che il mio fidanzato è morto nella Moby Prince. E hanno scritto “Sei acida perché era l’unico che ti trombava”»

«Dovete morire tutti» è uno dei tanti messaggi considerabili «violenti» dall’account nei confronti di altri utenti. Selvaggia Lucarelli pubblica, in risposta a Telese, alcuni screenshot dei tweet contro altri utenti dove oltre a insultarli li invitava a tacere: «Troia del cazzo, strappona di merda, sfigata disperata: TACI se non sai cosa dire. Fottuta cogliona. Ridicola vaiassa».

Un atteggiamento che prosegue anche dall’account di riserva: «anche tua moglie quando il postino la mette a pecora. Mentre tu stai facendoti i pipponi sui miei ban. Baciamela caramente, miserabile», scrive in un tweet rivolto a un altro utente che gioiva per il blocco dell’account sospeso.

Nonostante l’evidenza, secondo un utente «Twitter ha raggiunto livelli da Corea del Nord» e nel regolamento bisognerebbe «dire direttamente cosa dobbiamo scrivere e facciamola finita», ma c’è già scritto ed è per questo che l’account di «Arsenale K» è stato sospeso.

Ciò può avvenire con chiunque usi simili linguaggi, infatti Twitter fornisce gli strumenti di segnalazione quando un utente pensa che vi siano state delle violazioni all’interno del social, ma da parte del gestore di «Arsenale K» non c’è l’intenzione di usarli: «mi rifiuto di combattere con le stesse armi di questi vigliacchi. Mai segnalato nessuno».

AGGIORNAMENTO

17 giugno 2019 ore 12:09 – Anche l’account secondario @TankDifferent è stato sospeso da Twitter [link].

17 giugno ore 23:04 – L’account è stato ripristinato e il suo gestore non si smentisce attaccando nuovamente Selvaggia Lucarelli: «Quella vacca vergognosa della Lucarelli, che gira con questo stamp in tasca da un paio d’anni, per correttezza giornalistica, mette anche lo stamp a cui io ho risposto? O è davvero solo una vacca infelice, calunniatrice e delatrice che parassita i cazzi altrui per farsi notare?».

Nega, nonostante abbia pubblicato personalmente le motivazioni della sospensione, che Twitter sia intervenuta per la questione legata agli insulti: «Leggete bene questi accattoni senza più fondi per l’editoria, e quella cialtrona della Lucarelli che mai nessuno ha capito che sappia fare per vivere (o meglio: se lo dico mi bannano) Insomma: Arsenale NOn è stato bannato per gli insulti: quindi? Why?».

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