Pestati per le «magliette antifasciste» del Cinema America, lo sfogo dell’attore Borghi: «Miserabili»
«Come sto? Come può stare un ragazzo che ora si deve operare per una frattura scomposta al setto nasale. Uno che è stato aggredito mentre passeggiava, e pestato senza un perché». David Habib, uno dei 4 ragazzi aggrediti da una decina di persone al ritorno da Piazza San Cosimato, a Roma, ha commentato così l’episodio al Corriere della Sera. Lo scorso anno, la consigliera per la cultura della Capitale Gemma Guerrini l’aveva definita una roba «per feticisti». Quest’anno alcuni giovani appassionati di cinema sono stati picchiati perché il cinema in piazza è roba «per antifascisti».
«Ce l’avevano solo con me, perché indossavo la maglietta del cinema America. Puntavano solo a quella». E rifiutatosi di togliera, il gruppo ha iniziato a picchiarli. Bottigliate, pugni, testate. «È una cosa assurda che si sia arrivati a questo tipo di aggressioni per una maglietta, fosse stata anche con il volto di Che Guevara», ha detto a La Repubblica. «Non è possibile che si debba avere il terrore di indossare o di manifestare in qualsiasi modo il proprio pensiero. Questo odio politico di gruppi di estrema destra negli ultimi anni, ma soprattutto negli ultimi mesi sta crescendo a dismisura e le istituzioni non fanno nulla per placarlo, per stemperarlo. C’è davvero da avere paura di quello che sta accadendo».
Le reazioni dei personaggi pubblici
«Siete dei miserabili. Vigliacchi. Pagliacci. Fomentati. Siete degli scemi», ha commentato su Facebook l’attore romano Alessandro Borghi, che insieme a Ilaria Cucchi ha aperto l’edizione 2019 del cinema in piazza San Cosimato a Trastevere lo scorso primo giugno. «W I ragazzi del Cinema America».
Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha espresso parole di solidarietà per i giovani assaliti dal branco: «Piena solidarietà ai ragazzi del Cinema America aggrediti ieri sera. Un atto vile e barbaro, che bisogna condannare fermamente. Il pensiero e la libertà di espressione nulla hanno a che vedere con la violenza. Roma è una città aperta e inclusiva». «Lo squadrismo ha colpito 4 giovani che indossavano la maglietta del #CinemaAmerica, a cui va la mia solidarietà», ha scritto su Twitter Roberto Saviano. «Sono stati picchiati da una decina di neofascisti, che purtroppo si sentono protetti e accarezzati da una politica che non li condanna, ma anzi ne accoglie il sostegno».
16 giugno 2019
Tantissime altre le parole di solidarietà per i quattro giovani, tra cui anche quelle del presidente della Regione Lazio e attuale segretario del PD Nicola Zingaretti, la senatrice dem Monica Cirinnà e il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra. Ma anche l’attore Edoardo Leo e il vignettista Vauro
La vicenda
È successo nelle prime ore di domenica 16 giugno, intorno alle 4, nel quartiere romano di Trastevere. Le vittime, quattro ragazzi sui venti anni, tra cui uno con la t-shirt del cinema America. Ad assalirli, una decina di persone sui trent’anni che contro il giovane e i suoi amici hanno urlato: «Hai la maglietta del Cinema America, sei antifascista, levati subito ‘sta maglietta, te ne devi andare via da qua». E giù bottigliate, pugni, insulti e testate. La denuncia arriva da uno dei ragazzi aggrediti, David Habib, 20 anni, ex studente del liceo Virgilio, ricoverato d’urgenza al Fatebenefratelli. David indossava la maglietta bordeaux, ora insanguinata, per via di una tumefazione e di un trauma con fattura scomposta alla piramide nasale. A un altro degli aggrediti, tre punti sul sopracciglio destro, anche lui medicato in ospedale nella notte.
I quattro giovani avevano passato la serata in Piazza San Cosimato, a Roma, per seguire le proiezioni. «Hanno iniziato a insultarci – racconta David Habib – e in pochi minuti da 2 sono diventati 4 e poi una decina. Non siamo riusciti né a scappare né a difenderci, non ci hanno lasciato liberi nemmeno di andare via». «È stato un assalto pieno di violenza, che non riusciamo a comprendere, noi non abbiamo nemmeno risposto alle loro provocazioni – prosegue il giovane -. Io non ho acconsentito a togliere la maglietta e la conseguenza è stata una testata sul naso, che devo operare d’urgenza».
E ancora: «È evidente che avessero già deciso di aggredirci. Abbiamo avuto la sensazione che ci avessero seguito da piazza Trilussa fino a piazza San Calisto (a Roma ndr). Trastevere è un punto di riferimento e un luogo di aggregazione per tutti, dove molti ragazzi anche più giovani di noi passano le loro serate, anche in occasioni delle proiezioni del Cinema America. Non smetteremo di frequentare i territori di questa città liberamente e di rivendicare le nostre idee, come non smetteremo di partecipare alle proiezioni a San Cosimato e indossare la maglietta del Cinema America».
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