Anche Obama fa il tifo per Greta: «Yes we can». E lo sciopero per il clima continua
«Sì possiamo, Greta. Sono fiducioso grazie a te e a tutti i giovani che stanno lottando per proteggere il pianeta. Continua a farlo». Così Barack Obama ha manifestato su Twitter il suo incoraggiamento alla 16enne attivista svedese per il clima Greta Thumberg.
Yes we can, Greta. I’m hopeful because of you and all the young people who are fighting to protect the planet. Keep at it. https://t.co/sUBwC0uNW8
— Barack Obama (@BarackObama) 16 giugno 2019
Thunberg, fondatrice del movimento #FridaysForFuture, ha incontrato l’ex presidente degli Stati Uniti lo scorso 15 giugno per parlare di quali strategie adottare per fermare il cambiamento climatico. Nel 2009, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America è stato insignito del Premio Nobel per la Pace «per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli». Tra questi, anche il tentativo di ridurre gli arsenali nucleari.
Yes we can.#FridaysForFuture #schoolstrike4climate #ClimateStrike pic.twitter.com/WmCIa7bVNa
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) 15 giugno 2019
L’impegno di Obama per il clima
L’azione più famosa di Obama contro l’inquinamento globale è la firma dei trattati di Parigi nel 2015, avvenuta in occasione del vertice Onu sul clima. Con quell’incontro, Obama impegnò gli Stati Uniti a ridurre entro il 2025 le emissioni di CO2 almeno del 26 per cento rispetto ai livelli del 2005, negoziando direttamente con paesi come la Cina per raggiungere un accordo globale sul clima. Nel 2017, con l’arrivo di Donald Trump, gli Usa hanno ritirato la loro adesione all’accordo.
Ma il 2015 fu solo il punto d’arrivo di anni di impegno ambientale. Poco prima della fine della sua presidenza nel 2016, la rivista Nature pubblicò un articolo per ripercorrere l’impegno di Obama contro il global warming. Nel 2009, stanziò quasi 37 miliardi di dollari al Dipartimento dell’energia per la ricerca e lo sviluppo di energie pulite e propose regole più stringenti sul consumo di carburante.
Nel 2010, non riuscendo a imporre una legge nazionale per la tutela dell’ambiente, emanò nuove disposizioni per regolare le emissioni di gas serra. Nel 2012 entrarono in vigore gli standard più stringenti sui gas serra per i veicoli passeggeri.
Greta, uno sciopero lungo un anno
«Non ho lasciato scuola perché sono pigra o perché andassi male», ha spiegato Thunberg in una recente intervista per DN. «Se non avessi scelto di scioperare avrei avuto “A” (il punteggio massimo, ndr) in tutte le materie. Ma non ne sarebbe valsa la pena».
Alla fine dell’anno scolastico 2018-2019, l’attivista ha annunciato che per l’anno successivo si sarebbe dedicata totalmente all’impegno per il clima, lasciando da parte per qualche mese la scuola.
«È stata una decisione difficile, ma doveva essere presa adesso», ha detto. A settembre parteciperà a un summit straordinario sul clima nella sede delle Nazioni Unite a New York City, mentre a dicembre sarà a Santiago in Cile per una conferenza sul riscaldamento globale.«Dal momento che non viaggio in aereo, devo attraversare l’Atlantico in un altro modo. Non ho ancora capito come, ma ci arriverò in un modo o nell’altro».
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