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Omicidio Lübcke, chi è il presunto killer neonazista del politico pro-migranti tedesco

17 Giugno 2019 - 22:17 Redazione
Il passato di violenza, gli intrecci criminali, ecco chi è «Stephen E.»

Per ora viene identificato solo con un nome e l’iniziale del cognome: Stephan E. Lui, l’uomo sospettato di aver ucciso il 2 giugno Walter Lübcke, leader del suo partito a Kassel, nel land dell’Assia, in Germania, sostenitore dell’accoglienza dei rifugiati.

Il politico, dell’Unione cristiano-democratica di Angela Merkel era stato attaccato diverse volte da esponenti del movimento di estrema destra Pegida, ed è stato trovato morto da un familiare nella sua casa di Kassel. Secondo la polizia, l’uomo sarebbe stato ucciso da un colpo di pistola alla testa.

«Estremista di destra pronto a far ricorso alla violenza»

Il presunto assassino sarebbe un ex militante dell’Npd, il Partito Nazionaldemocratico di Germania (estrema destra). Ma il suo nome compare anche nelle carte dell’inchiesta sul gruppo terrorista Nsu (Nationalsozialistischer Untergrund), dove veniva descritto come un «estremista di destra pronto a far ricorso alla violenza».

Il quarantacinquenne sarebbe già stato indagato in passato per violenze, violazione della legge sulle armi, reati contro la proprietà, ma anche furti e rapine.

Tra questi reati, uno commesso nel 1993, quando l’allora ventenne Stephan E. avrebbe attaccato con un esplosivo un centro di accoglienza per richiedenti asilo, scrive Die Zeit. Ne aveva circa trenta di anni invece quando è stato fermato dalla polizia per aver attaccato una manifestazione dei sindacati per il primo maggio.

Gli intrecci dietro l’omicidio di Lübcke

Secondo il Sueddeutsche Zeitung, che cita fonti interne all’inchiesta, non si esclude che dietro l’omicidio vi sia una vera e propria organizzazione terroristica di estrema destra, forse addirittura il gruppo Nsu. La cellula terroristica, di matrice neonazista, è stata fondata negli anni ’90 da tre ventenni, due ragazzi e una ragazza, legati da una relazione di amore e pipe-bomb.

La Nsu è responsabile di vari omicidi, attentati e di 15 rapine bancarie. Tra questi, una bomba piazzata in un quartiere multietinico di Colonia, e l’omicidio di un agente di polizia. Per questo la polizia sta ispezionando computer, smartphone e abitazione dell’uomo indagato.

La cancelliera Angela Merkel, attraverso le parole del portavoce Steffen Seibert, ha chiesto di fare chiarezza «nel più breve tempo possibile». I Verdi, i liberali e la Linke hanno convocato una riunione d’urgenza della commissione Interni del Bundestag. Il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier, ha definito la questione di «priorità assoluta».

In copertina: i tre fondatori di Nsu

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