Carlo Calenda, l’ultimatum a Zingaretti: «O rilanciamo subito il Pd, o sarà un caos»
«Possiamo dire di rinunciare a coordinarci e quindi che il Partito Democratico sarà un caos da adesso fino alla fine dei suoi giorni oppure dire che proviamo a rilanciarlo».
Parla Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico ed ora eurodeputato, che alle elezioni europee ha ottenuto 270 mila preferenze con il movimento Siamo europei lista collegata al Pd.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, l’esponente dem parla degli sviluppi all’interno del Partito Democratico, della sua organizzazione e dei possibili scenari futuri.
«Possiamo fare come in Inghilterra – dice Calenda – con un governo ombra, il cui premier è anche presidente o segretario del partito, nel caso specifico, che coordina l’opposizione e le proposte di rilancio del Paese».
Il discorso poi vira sul movimento Siamo europei con il quale l’ex ministro si è presentato alle ultime elezioni europee e che lui stesso non definisce già morto, ma che, anzi, «deve prendere un indirizzo più popolare e liberal-democratico».
L’ultima battuta la alle vicende di pochi giorni fa che vedono Luca Lotti coinvolto in rapporti poco chiari con alcuni esponenti del Consiglio superiore della magistratura: «È normale che ci siano contatti tra la politica e il Csm», dice Calenda. Ma poi affonda il colpo: «Quello che non è normale è che lo faccia una persona che è rinviata a giudizio in quella stessa procura di cui si discute».
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