Maternità surrogata, la Cgil ospita un convegno ma Landini si dissocia – Il video
Maria Sole si commuove mentre racconta la sua storia. Nata senza utero, a causa della sindrome di Mayer Rokitansky Kuster Hauser – una sindrome rara, spiega, che colpisce una donna su 5mila – ha un lavoro da 300 euro e un marito accanto. L’utero non c’è, ma la fertilità sì: la donna, originaria di Terni, ha ovaie funzionanti e ovociti che potrebbero essere fecondati. Lei e suo marito vogliono un figlio, da anni. Ma i 100mila euro per ricorrere alla maternità surrogata negli Stati Uniti non ce li hanno. «Anche andare in Ucraina, dove pure costa la metà, sarebbe una spesa per noi insostenibile». E allora hanno lanciato – da ormai tre anni – un appello: trovare una madre che, volontariamente, offra il suo utero in “prestito”. Qui in Italia. Hanno avuto delle risposte, spiega Filomena Gallo dell’associazione Luca Coscioni: donne che si sono dette disponibili al procedimento. «Al presentarsi di determinate caratteristiche, sarebbe una via possibile», spiega Gallo, «con un Tribunale che autorizzi, come pure già accaduto con un altro caso in Italia quasi 20 anni fa».
Regolamentare la Gestazione per altri
Quella di Maria Sole è una delle storie raccontate oggi, 19 giugno, al convegno «Fecondazione medicalmente assistita e gestazione per altri: la possibilità di un figlio nel 2019» organizzato a Roma nella sede della Cgil. Sono state presentate due bozze di regolamentazione della gestazione per altre e altri da parte dell’associazione Luca Coscioni con l’”Associazione Certi Diritti”, l’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil e “Famiglie Arcobaleno” e con il portale di informazione giuridica Articolo29.
Le proteste di (alcune) femministe
Un convegno che ha già portato con sé innumerevoli polemiche contro la Cgil, che hanno visto in prima linea alcune femministe storiche come Alessandra Bocchetti ed esponenti del Pd come Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay e presidente di Equality, da sempre contrario alla maternità surrogata. Polemiche a cui ha risposto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, tirato per la giacchetta in queste ore: «La Cgil – ha detto – non promuove né appoggia alcuna legge di sostegno o di regolamentazione della maternità surrogata. Simili decisioni, infatti, possono essere assunte solo dal nostro direttivo e ciò non è mai avvenuto».
«Personalmente – spiega – ritengo il pericolo di mercificazione, di riduzione della persona a oggetto, di deprezzamento della vita una prospettiva che dobbiamo evitare anche solo di evocare e al direttivo della Cgil esprimerò la mia personale posizione». «Serve naturalmente la volontà, la correttezza e l’apertura di approfondire, senza preconcetti, temi che – conclude il segretario generale della Cgil – hanno implicazioni etiche di tale portata e che richiedono, come sta da molti anni facendo l’ufficio nuovi diritti della Cgil, studio, conoscenza, comprensione, non certo anatemi, stravolgimento della realtà dei fatti e delle posizioni, ridicole accuse».
June 17, 2019
«Apriamo un dibattito»
Dall’organizzazione, le accuse vengono rimandate al mittente: «Il dibattito è necessario: per la tutela delle bambine e dei bambini che già da anni vengono al mondo attraverso il ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita o a percorsi di gestazione per altri e altre». «Rispondiamo con una legge che vieta la mercificazione e che prevede tutele per chi ha bisogno di queste tecniche», dice Filomena Gallo a Open. Soprusi e mercificazione si evitano «con regole chiare che stabiliscono chi può accedere e come», aggiunge. «Quali le condizioni per prestarsi a portare avanti una gestazione per altri, quali le modalità di svolgimento. C’è anche la possibilità di revoca del consenso con un accordo con i futuri genitori. Sono previsti rimborsi spese per tutto il periodo della gestazione e viene accesa una polizza assicurativa a garanzia della gestante. Regole che, se osservate in modo preciso, tuteleranno tutti i soggetti coinvolti».
June 19, 2019
Il ruolo delle donne (secondo altre femministe)
Le donne, in questo dibattito, «vengono dipinte come sottomesse e incapaci di valutare le loro azioni», dice Alessia Crocini, referente per Abruzzo e Lazio di Famiglie Arcobaleno. «Lo storytelling usato è sempre lo stesso: donne pentite. Donne povere, sfruttate, cui vengono strappati i bambini. Poco importa che questa non sia la realtà di paesi in cui la Gestazione per altre è normata come Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Israele. La famigerata teoria del gender ha messo in atto lo stesso discorso politico e sociale». «Una donna che mi dice che l’ha fatto per libera scelta, senza minaccia o ricatto, per quanto mi riguarda, visto che credo nel principio dell’autodeterminazione, fa una scelta che va ascoltata», dice Barbara Bonomi Romagnoli, attivista femminista. «Trovo assurda la richiesta di reato universale». Con questi presupposti, non tutti i movimenti femministi sono contrari a un dibattito sul tema. Insomma, ci sono differenti anime, come sempre, all’interno del femminismo: «Rispetto chi non la pensa come me, e penso che parlarne sia necessario». «Non mi faccio dire da altri come deve essere regolamentato il corpo delle donne», dice Eliana Como, componente del direttivo nazionale della Cgil che parla «a titolo personale e non del sindacato». «È un tema indubbiamente complesso, su cui dibatteremo. Mi piacerebbe che la Cgil avesse il coraggio di lanciare una sfida anche quando si parla di sciopero dell’8 marzo», chiosa.
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