Prescrizione e processo penale: Lega e M5S in cerca di un accordo sulla giustizia
Non appena finito il consiglio dei Ministri di questa sera (19 giugno), inizierà un vertice tra il presidente del consiglio Conte, il ministro della Giustizia Bonafede (M5S) e quello della Pubblica Amministrazione Bongiorno (Lega): tutti avvocati. Anche se, visto l’affollamento di temi all’ordine del giorno del Cdm, la riunione sul tema della giustizia potrebbe slittare.
Si parlerà della riforma del processo penale, un percorso già annunciato lo scorso novembre, quando 5 Stelle e Lega, nel dare il via libera all’emendamento sulla prescrizione inserito nel ddl Spazzacorrotti, stabilirono che lo stop al decorrere della prescrizione dalla sentenza di condanna in primo grado sarebbe entrato in vigore dal primo gennaio prossimo, con un lasso di tempo utile, quindi, per apportare al sistema penale le necessarie modifiche per sostenere l’impatto della nuova norma.
Mancano dunque pochi mesi alla scadenza del 31 dicembre 2019: sei mesi per trovare un accordo politico sulla riforma del processo penale che al momento non c’è. Se per i 5 Stelle la riforma della prescrizione (fortemente voluta da Di Maio) deve partire da gennaio 2020, per il partito di Salvini invece prima si fa la riforma del processo penale poi quella della prescrizione. Il presidente del Consiglio Conte sa che gli alleati di governo sono divisi sia sui tempi delle indagini che sulle intercettazioni. Oltre alle modalità di riforma del Csm.
Le proposte del ministro Bonafede
Processi più rapidi, tempi rigorosamente definiti per le indagini preliminari e per il calendario di udienza, separazione netta tra carriere in magistratura ed esperienze in politica e un nuovo sistema per eleggere i togati del Csm, arginando le degenerazioni del correntismo, salite alla ribalta delle cronache con l’inchiesta di Perugia che ha travolto il Csm.