Saviano striglia il M5s (e il padre di Di Battista): «Salvini è furbo, ma loro flirtano con fascismo e Casapound»
«Si continua a ripetere che il fascismo è un fenomeno storico, che è irriproducibile, che è un’altra cosa. Certamente è un’altra cosa, stiamo parlando di tempi diversi». È con queste parole che lo scrittore Roberto Saviano commenta ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital la istanze avanzate dall’Anpi al Governo per far sciogliere CasaPound. Saviano, durante l’intervista, sostiene che però entrambe le forze costituenti il governo Conte strizzino o abbiano ammiccato in passato al movimento di estrema destra.
«Salvini in questo è furbissimo – spiega Saviano – Quando serve fare l’antifascista dichiara in tv di essere antifascista. Poi però di questi gruppi ha bisogno soprattutto a Roma, nel Lazio, dove CasaPound ha una presenza costante nelle periferie, e quindi poi gli alliscia il pelo. In questo senso – ha aggiunto lo scrittore – è il primo ministro della Repubblica che non ha timore a avere una pratica di vicinanza al fascismo. Poi quando serve dice il contrario».
Lo scrittore, però, non risparmia critiche neanche alla compagine pentastellata del governo: «Anche il M5S ha flirtato con CasaPound. Non dimentichiamo Beppe Grillo che diceva che “fascismo e antifascismo sono categorie superate”, che era una strategia per avere vicino tutti questi ragazzini che iniziavano a entrare nel territorio del neofascismo di CasaPound».
«La riflessione su CasaPound deve andare oltre la mera organizzazione che sta sempre più diventando squadristica. Oggi se c’è un problema così grave è perché non l’abbiamo affrontato prima», spiega lo scrittore, che ribadisce: «Non è solo la Lega, anche il M5s ci ha flirtato, come nel caso del padre di uno dei dirigenti (Vittorio Di Battista ndr) che si dichiarava orgogliosamente fascista e il figlio (Alessandro Di Battista ndr) non ne prendeva le distanze».
Saviano infine sostiene che l’«ambiguità» mantenuta sia dal Carroccio sia dai Cinque Stelle sia stata, malgrado tutto, anche in parte «la forza dei populismi»: «Il rischio vero è che loro diventino le milizie di questo governo, ossia che siano quelli che mentre il governo nega la loro violenza, loro fanno esattamente il contrario». «È l’ambiguità che ha portato la forza a tutti i populismi, anche a Trump: formalmente presentarsi dentro le regole democratiche e poi nella pratica, se serve, inverare quanto hanno dichiarato», chiosa infine Saviano.
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