Trump accusato di stupro da una giornalista. Lui nega: «Mai incontrata»
La giornalista statunitense Elizabeth Jean Carroll è la 16esima donna ad accusare il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump di violenza sessuale. I fatti risalirebbero a circa 24 anni fa, quando la giornalista, che all’epoca curava la “Posta del cuore” sulla rivista Elle, avrebbe incrociato il futuro presidente degli USA nel grande magazzino Bergdorf and Goodman sulla Fifth Avenue.
Il racconto dell’aggressione sessuale
Secondo il racconto della giornalista, l’allora magnate immobiliare Trump incrociò la donna nel grande magazzino di lusso, e le chiese aiuto per trovare un regalo per una donna. La giornalista però, racconta che Trump la invitò a provarsi della lingerie in un camerino, ma la situazione precipitò. «Chiuse la porta del camerino e mi spinse contro la parete, colpendomi alla testa molto forte. Mise la bocca sulle mie labbra, e un attimo dopo, ancora vestito in abito da lavoro, camicia, giacca, cravatta e cappotto, si abbassò la cerniera dei pantaloni», racconta Jean Carroll.
La mancata denuncia E. Jean Carrol
La giornalista, all’epoca 52enne, non denunciò mai quanto accaduto, per paura di «ricevere minacce di morte, essere cacciata da casa, di essere licenziata». Si aggiunse poi la paura di venire trascinata nel fango e di unirsi alle donne che si erano fatte avanti prima di lei, che dopo essere state tormentate, molestate e aggredite, hanno visto le loro denunce «negate, rigirate, sminuite», per poi essere «minacciate e attaccate». «Sono stata una vigliacca e ora ho paura della gogna pubblica che ne deriverà», aggiunge Jean Carroll.
Le accuse non sono rivolte solo a Trump
L’accusa viene lanciata in anteprima dal New York Magazine, dove la giornalista campeggia in copertina con gli stessi abiti indossati il giorno del presunto stupro, e – a suo dire – mai più indossati da allora.
In next week’s cover story, E. Jean Carroll shares for the first time her violent encounter with Donald Trump. The coatdress she was wearing that day has hung in her closet ever since; she wore it again for the first time for her portrait with New York https://t.co/yPaLsRoVcH pic.twitter.com/Tx2HAzt1mi
— New York Magazine (@NYMag) 21 giugno 2019
La vicenda completa è inclusa nel libro What Do We Need Men For? A Modest Proposal, che verrà pubblicato prossimamente. Ma nel libro, Trump non è l’unico uomo accusato di stupro dalla giornalista e scrittrice. Nel volume vengono mosse accuse anche all’ex presidente e amministratore delegato della CBS Leslie Moonves, destituito dal proprio ruolo nel 2018 a causa delle numerose accuse di violenza sessuale a suo carico.
Il commento della Casa Bianca
Immediata la smentita dalla Casa Bianca. Un funzionario di Washington ha infatti dichiarato che si tratterebbe di «una storia completamente falsa e irrealistica che affiora solo 25 anni dopo, ed è stata creata semplicemente per screditare il presidente». Anche Trump, in una nota ufficiale, rigetta le accuse: «Non ho mai incontrato questa persona nella mia vita. Sta cercando di vendere un nuovo libro – questo dovrebbe indicare la sua motivazione. Dovrebbe essere venduto nella sezione fiction».
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