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New York, la protesta contro i media: «Non fate abbastanza per il clima». 70 arresti

23 Giugno 2019 - 09:29 Redazione
Il New York Times risponde: «Nel 2018 abbiamo scritto 795 articoli sul cambiamento climatico»

Settanta manifestanti sono stati arrestati il 22 giugno di fronte alla redazione del New York Times, a New York. «Il New York Times può prendere la leadership nel denunciare l’emergenza climatica, ma non fa abbastanza»: questo l’appello dei membri di Extinction Rebellion che si sono riuniti per chiedere che i media si riferiscano al cambiamento climatico con il termine «emergenza climatica».

Alcuni hanno bloccato l’ottava strada di Manhattan formando una catena umana, altri vi si sono distesi sopra, nel cosiddetto die-in, altri ancora si sono arrampicati sull’edificio per appendere un cartellone con su scritto «cambiamento climatico = uccisione di massa». La parola «cambiamento» era barrata e sostituita con «emergenza», si vede dalle immagini postate sul sito 1010 Wins radio.

«La mancanza di copertura della crisi climatica è completamente inaccettabile», ha affermato Becca Trabin, addetta stampa e alla raccolta fondi per Extinction Rebellion. «È una crisi di sicurezza pubblica a scala globale». Trabin ha affermato che leggere e discutere di cambiamento climatico ogni giorno dovrebbe essere una priorità dei media. «Nessuno vuole sentire parlare della crisi climatica ogni giorno, ma se non ne leggiamo ogni giorno ci mettiamo in pericolo», ha affermato.

Danielle Rhoades Ha, una portavoce del New York Times, ha affermato che nel 2018 il giornale ha pubblicato 795 articoli sul clima, tra cui inchieste e reportage da tutto il mondo sull’impatto del cambiamento climatico. «Non esiste un’altro media nazionale che come noi impiega così tanto tempo e così tanto staff e risorse nel produrre contenuto approfondito che aiuti i lettori a capire l’impatto del cambiamento climatico», ha affermato Rhoades, aggiungendo: «Supportiamo pienamente il diritto di questo gruppo ad esprimere il suo punto di vista, anche se non siamo d’accordo con la loro protesta per quanto riguarda la nostra copertura».

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