Conto alla rovescia: Milano e Cortina si giocano le Olimpiadi 2026
Mancano poche ore al fischio finale di una partita che potrebbe cambiare le sorti di Milano, Cortina d’Ampezzo e molte altre città del Nord Italia: oggi, 24 luglio, si decide a Losanna, in Svizzera, se sarà l’Italia ad aggiudicarsi i Giochi olimpici invernali del 2026 o la Svezia con la doppia candidatura di Stoccolma e Aere: un match dal valore di 4 miliardi euro.
«Se l’Italia sarà scelta per ospitare i Giochi olimpici, fin da questa sera lavoreremo perché l’evento possa essere ricordato nella storia dello sport», ha detto il primo ministro Conte da Losanna, prima del voto finale sull’assegnazione di Giochi.
«Le ragioni che ci rendono fiduciosi del fatto che la candidatura dell’Italia sia meritevole della massima considerazione sono l’impareggiabile fascino e bellezza delle nostre Alpi, rievocate così spesso nella letteratura e nell’arte di tutti i tempi », ha aggiunto Conte.
«Non concentriamoci sui costi ma sulle opportunità. I membri CIO erano felicissimi di quello che abbiamo detto, sono sicuro che tutti i dettagli sono stati messi sul tavolo, ha aggiunto il presidente del CONI Giovanni Malagò» dalla Svizzera.
La nuova casa dello sport
I membri del comitato olimpico internazionale, il Cio, sono tutti riuniti nella nuovissima sede dell’organizzazione: un edificio futuristico inaugurato il 23 giugno 2019, 125esimo anniversario della fondazione del Cio, con una celebrazione in grande stile nel vicino Castello di Vidy. Il costo della struttura è stato di 130 milioni di euro.
Il voto segreto
Alle ore 16:00 inizia la votazione, segreta e a porte chiuse. Dopo mezz’ora, la chiusura delle urne e alle 18:00 è prevista la lettura del resoconto finale sul quale Thomas Bach, presidente del Cio, leggerà il nome delle città vincitrici della corsa. “Milano-Cortina 2026” pare in leggero vantaggio sulle due città svedesi.
La delegazione italiana
Figure politiche di primissimo livello sono in Svizzera per attendere, a Losanna, l’esito della votazione. Il messaggio più forte lo ha dato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, testimone dell’appoggio del governo nazionale alla candidatura lombardo-veneta.
«Se non sbagliamo, vinciamo. Tutto quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto – ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, anche lui in Svizzera -. Il nostro dossier è talmente migliore che devono attaccare in punti dove non c’è nulla».
Nella città Svizzera ci sono anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, famoso in Italia e nel mondo per l’organizzazione di un altro riuscitissimo grande evento, Expo 2015, e Attilio Fontana, presidente della Lombardia. I due politici, benché di partiti diversi, hanno lavorato assieme per portare avanti la candidatura della città: i Giochi olimpici sono il pretesto e il volano economico per ammodernare i volti del capoluogo di regione e delle città che vivono di turismo invernale.
La fiducia del Coni
«Ho sentito il premier Conte e Salvini che mi ha chiesto come andava e gli ho risposto di avere fiducia – ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al suo arrivo allo SwissTech convention center di Losanna -. L’atmosfera era amichevole, la nostra è una candidatura fantastica, Milano e Cortina sono alcune delle città più belle del mondo. Abbiamo la storia, la cultura, le tradizioni, la gastronomia e poi l’83% degli italiani vuole i Giochi».
Una valanga di soldi
Le ricadute economiche di un evento di questo calibro sono in grado di spingere ancora di più Milano e i territori lombardo-veneti verso il futuro. La duplice candidatura, che sarebbe stata a tre se l’amministrazione del M5S di Torino non avesse bloccato la partecipazione del Piemonte, un incasso netto di circa 4 miliardi. Lo dice un report dell’Università Bocconi: basti pensare che, per ogni euro investito, è previsto un ritorno futuro di almeno 2,7 euro.
Più lavoro
Sempre lo studio dell’Università Bocconi ha calcolato anche i risvolti positivi per il mondo del lavoro: ci sarebbero 22 mila occupati in più in Italia dal giorno dell’assegnazione alla fine dei Giochi olimpici invernali del 2026. Senza parlare di quelle figure legate all’accoglienza e al turismo che, in un sistema rilanciato, dovrebbero continuare a godere della nuova occupazione.
Riqualificazione urbana
Tra i lavori che cambierebbero il volto della città, prendiamo ad esempio sempre Milano – la quale, negli ultimi anni, è riuscita a trarre linfa vitale proprio dall’organizzazione di eventi e manifestazioni internazionali – un profondo restyling e un ammodernamento degli impianti dello stadio Giuseppe Meazza di San Siro, nel quale si svolgerebbe la cerimonia di apertura dei Giochi. Tutta la zona dell’ex Scalo ferroviario di Porta Romana, invece, sarebbe riqualificata per la costruzione del Villaggio olimpico, la casa di atleti e delegazioni internazionali.
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