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Potenziare la galleria del Frejus: il piano b per la Tav

24 Giugno 2019 - 10:10 Redazione
Dodici sindaci su 14 nella Val di Susa avrebbero mostrato interesse per il progetto dell'ex sindaco Nilo Durbiano

Un piano di compromesso che metta d’accordo i “sì Tav” con i “no Tav”: è quanto proposto dall’ex sindaco di Venaus, Nilo Durbiano la cui idea avrebbe già ottenuto l’appoggio iniziale di 12 sindaci della Val di Susa. Anche il governo pare interessato: il piano sarebbe già da tempo sulle scrivanie di Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Matteo Salvini e Giuseppe Conte.

L’idea di Durbiano, sindaco di Venaus fino all’anno scorso, elettore Cinque Stelle ma non membro del Movimento, sarebbe quella di rafforzare la galleria del Frejus tramite un collegamento di circa 15 chilometri tra Oulx e Modane.

Quindi niente super galleria di 160 chilometri: il progetto permetterebbe di risparmiare tempo e soldi ma al tempo stesso, di aumentare il volume del traffico: si arriverebbe a 23 milioni di tonnellate di merci l’anno, un aumento di ben 20 tonnellate sulla cifra attuale.

In un’intervista a Repubblica la viceministra dell’Economia, la pentastellata Laura Castelli aveva dichiarato che il dossier sulla Tav fosse «in mano al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che incontrerà le controparti europee e francesi». Castelli aveva alluso alla possibilità di un compromesso e accennato anche al piano di Durbiano: «[…] al governo ho capito che non è tutto bianco o nero. E ci sono anche sindaci no Tav della Val Susa che stanno lavorando a un progetto di compromesso».

Mi rimangono alcuni dubbi tra studiosi e “no Tav”. In primis, sulla lunghezza del canale ferroviario proposto da Durbiano, ritenuto essere troppo breve da alcuni ingegneri del politecnico di Torino: potenzialmente dovrebbe essere di 20 e non di 15 chilometri

E poi c’è la contrarietà di alcuni membri dell’opposizione ma anche all’interno dei partiti al governo. Come quella di Alessandro Di Battista il quale, ospite di Lucia Annunziata su 1/2 in più ha detto di essere «contrarissimo», definendo la Tav – e ogni sua incarnazione – un’opera «inutile».

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