Una tassa sul Pride in Sardegna? La sentenza del Tar: i giudici danno torto al Comune
Una tassa sul Gay Pride? La proposta viene bocciata dal Tar. Accade in Sardegna, dove il tribunale amministrativo ha detto no all’ipotesi di una tassa che il commissario straordinario del Comune, Bruno Carcangiu, aveva imposto sul Sardegna Pride previsto per il prossimo 6 luglio a Cagliari.
Un importo sostanzioso: più di 7500 euro, che sarebbero stati destinati – questa la spiegazione – al saldo degli straordinari della Polizia Locale per la gestione dell’ordine pubblico nel corso della parata.
A dare conferma del nulla di fatto è la pagina Facebook del Sardegna Pride. Il Coordinamento Sardegna Pride «apprende con gioia questa decisione e sottolinea come, anche da provvedimento del Tar, sia riconosciuto il valore pubblico della manifestazione», scrivono.
La richiesta
Dalla sentenza del giudice Dante D’Alessio, presidente del Tar Sardegna, «si evince un giudizio di sospensiva e di rinvio al prossimo 31 luglio 2019 per la decisione definitiva». Quindi, «seppur in via cautelare, viene sospesa qualsiasi richiesta da parte della Polizia Municipale». Il balzello, spiegano ancora, era stato introdotto «per le manifestazioni organizzate da soggetti privati che sono prive di interesse pubblico e che perseguono finalità lucrative». Ecco perché il Tar, rigettando la tassa, riconosce la rilevanza pubblica della manifestazione.
L’ipotesi della tassa aveva visto anche l’opposizione del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. Un’opposizione inedita per alcuni, dato che il primo cittadino è di Fratelli d’Italia. «Le libere manifestazioni di liberi cittadini non vanno mai ostacolate», ha detto, «nemmeno attraverso l’imposizione di pagamenti che ne compromettono la buona riuscita».
Lo stesso sindaco oggi, lunedì 24 giugno, annuncia sulla sua pagina Facebook – quasi in contemporanea con la notizia della decisione del Tar, di aver firmato una nota di indirizzo «che libera questo tipo di manifestazioni dall’obbligo di dover versare un contributo alla Polizia Locale, in attesa che si esprima definitivamente la prossima Giunta comunale».
«Ogni tipo di manifestazione libera e pacifica e che non sia a scopo di lucro potrà svolgersi a Cagliari senza che gli organizzatori debbano pagare la tassa richiesta dalla Municipale», scrive il sindaco.
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