Riace, il sindaco leghista (che ha battuto la lista di Mimmo Lucano) non poteva essere eletto
Il nuovo sindaco di Riace, Antonio Trifoli, non poteva essere eletto. Il borgo in provincia di Reggio Calabria, noto in tutto il mondo per il suo sistema di accoglienza dei migranti quando il primo cittadino era Mimmo Lucano, poi coinvolto in diverse vicende giudiziarie, obbligato a vivere fuori dal paese e non eletto come consigliere comunale, sembra non trovare pace.
Trifoli, eletto con il 41% con una lista civica vicina alla Lega, tra cui figurava anche Claudio Falchi, il segretario della locale sezione di Noi con Salvini non avrebbe avuto i requisiti per diventare sindaco. L’attuale primo cittadino, infatti, durante la campagna elettorale per le amministrative, era impiegato come dipendente comunale con il ruolo di ispettore della sicurezza del comune, cioè un agente di polizia municipale ovvero un vigile.
L’articolo 60 della D.Lgs. 18.08.2000, n. 267, il Testo Unico degli Enti Locali, stabilisce infatti che non sono eleggibili alla carica di sindaco tutta una serie di figure che hanno rapporti di collaborazione subordinata con le amministrazioni pubbliche fra cui, appunto, «i dipendenti del comune e della provincia». Trifoli, come riporta La Repubblica, aveva un contratto a tempo determinato, ma ciò complicherebbe ulteriormente la questione.
La giunta comunale di Riace, con delibera n. 28 del 26 aprile 2019, aveva concesso a Trifoli l’aspettativa, non retribuita, per il periodo che andava dal 27 aprile al 31 maggio 2019, al fine di consentirgli la candidatura a Sindaco della cittadina. Ma il neo sindaco, a questo punto sub iudice non avrebbe potuto avvalersi dell’istituto dell’aspettativa in quanto questo è previsto soltanto per i dipendenti pubblici a tempo indeterminato.
Trifoli, uscito vittorioso dalle urne, con un risultato che aveva stupito molti e fatto esultare il ministro degli Interni Salvini, ora rischia di dover rinunciare alla carica: e Riace, dopo l’allontanamento e la sospensione di Lucano, di trovarsi, nuovamente, senza sindaco.
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