Matteo Salvini come Gianni De Michelis: in arrivo i bollini blu per le discoteche sicure
«Un bollino blu per le discoteche sicure in modo che i genitori possano sapere dove mandano i loro figli». Una proposta, quella annunciata dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, che sembra rievocare la «guida Michelin per i maratoneti della pista» redatta nel 1987 da Gianni De Michelis. Nel libro Dove andiamo a ballare questa sera? Guida a 250 discoteche italiane l’ex deputato stilava la classifica di «250 locali notturni raccomandabili, frequentabili, a cui poter rivolgersi con sicurezza per passare bene il proprio tempo e per spendere bene il proprio denaro». I tempi cambiano, ma la movida resta. Al termine di un incontro con le associazioni dei gestori dei locali notturni italiani, Salvini ha annunciato che la prossima settimana verrà siglato il protocollo «Discoteche sicure» che coinvolgerà «chi garantisce più controlli, più legalità, somministrazione di alcolici solo a chi ne ha diritto, niente sostanze stupefacenti, telecamere di videosorveglianza». «Si partirà da 2.500 locali sparsi in tutta Italia – spiega Salvini – un comparto che fattura un miliardo legale e un altro miliardo in abusivismo».
Abolizione del divieto di vendita degli alcolici dopo le 3 di notte
Nel protocollo è prevista la sospensione del divieto di vendita delle bevande alcoliche dopo le 3 di notte. Questa decisione, secondo Salvini, ha l’obiettivo di «contrastare l’abusivismo in un settore che frutta un miliardo di euro e altrettanti li fa in “nero”. L’Italia – prosegue il vicepremier leghista – è l’unico Paese che ha il divieto di somministrazione di bevande dopo le 3. In questo modo si agevola l’abusivismo di chi vende bevande fuori dai locali».
Il contributo della Polizia di Stato
Il progetto vedrà la collaborazione della Polizia di Stato: «Lavoreremo ad una circolare che disciplini i casi di chiusura. Se c’è una rissa ad un chilometro da un locale non ha senso che ne risponda il titolare. Incentiveremo l’uso degli etilometri e scriveremo anche alla Siae perchè chi organizza certi eventi deve essere in grado di farlo». Per fare ciò, a detta di Salvini, «sarà necessario ritoccare norme che in qualche caso hanno 30, 40, anche 60 anni».
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