Il designer Jonathan Ive lascia Apple dopo 27 anni: dal Macbook all’iPhone, ora si mette in proprio
«È giunto il momento naturale di affrontare questo cambiamento». Ed è con queste parole che Jonathan “Jony” Ive, in un’intervista esclusiva al Financial Times, ha annunciato che dopo quasi 30 anni di servizio lascerà ufficialmente Apple, entro la fine del 2019.
Ive, però, non interromperà totalmente i rapporti con l’azienda di Cupertino. Il progettista britannico ha annunciato infatti che nel suo futuro prossimo si dedicherà a LoveForm, una nuova azienda creata in collaborazione con l’amico e designer Marc Newson e che presumibilmente si occuperà di wearable technology (dispositivi digitali indossabili) in ambito medico – sanitario e collaborerà esternamente con Apple.
«Apple – dichiara in una nota ufficiale Tim Cook, Ceo dell’azienda di Cupertino – continuerà a beneficiare dai talenti di Jony lavorando direttamente con lui su progetti esclusivi e attraverso il lavoro in corso del brillante e appassionato team di progettazione che ha costruito. Dopo tanti anni di lavoro a stretto contatto, sono felice che la nostra relazione continui ad evolversi e non vedo l’ora di lavorare con Jony in futuro».
Le icone del design create da Ive per Apple
Il design di Ive ha permesso all’azienda di Cupertino di imporsi a livello mondiale come leader del settore. Una progettazione asciutta, pulita e minimale che ha rivoluzionato il mercato tecnologico e che ha dato filo da torcere alla concorrenza. Tra i prodotti più importanti basti pensare all’iMac e all’iBook, due computer portatili realizzati tra il 1998 e 1999 che, a differenza dei prodotti esistenti, proponevano linee smussate e colori vivaci, adatti a un pubblico giovane.
È stata poi la volta dell’iPod nel 2001, un prodotto che ha rivoluzionato il modo di fruire della musica e che ha spostato Apple sempre più verso la progettazione pop, e posizionando sempre più il brand verso una segmentazione giovanile di mercato tecnologico.
Ma è con l’iPhone (e con l’iPad) che Ive, assieme a Steve Jobs, ha segnato il vero confine tra passato e futuro dei dispositivi tecnologici, rivoluzionando per sempre il modo di interpretare la tecnologia della telefonia mobile e non solo. Una piccola saponetta che stava nel palmo di una mano, e che non solo permetteva di scambiarsi telefonate, ma dava l’impressione (e in parte anche il modo concreto) di avere il mondo a portata di mano. Ed è forse stato anche quest’idea e questo sogno a determinare la gloria e il successo della Apple in tutto il mondo.
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