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Il blitz della Rete Restiamo Umani al Viminale: «Naufragi di Stato, fateli scendere» – Il video

28 Giugno 2019 - 11:16 OPEN
«Supportiamo la scelta della capitana Carola Rackete di disobbedire a una legge ingiusta. Continueremo la nostra mobilitazione finché quelle persone non scenderanno, come richiede il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale»

Un’azione della Rete Restiamo Umani proprio davanti al Viminale, in solidarietà con i migranti ancora a bordo della Sea Watch 3 e per dire no alla politica di Matteo Salvini e al suo decreto sicurezza bis.

L’appuntamento questa mattina presto davanti al ministero dell’Interno a Roma: alcuni attivisti con gli striscioni «Naufragi di Stato» e «No al decreto sicurezza, aprite i porti».

Intanto a Roma continua la mobilitazione permanente in solidarietà con quanto sta accadendo a Lampedusa in queste ore. Mobilitazione che arriva così al suo terzo giorno consecutivo, cominciata due sere fa sul sagrato di San Pietro con attivisti che indossavano coperte termiche dorate, le stesse che vengono date ai naufraghi salvati in mare. Ieri un corteo nel quartiere dell’Esquilino.

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Gli attivisti chiedono «lo sbarco immediato dei quaranta migranti presenti al momento nella Sea Watch 3, il ritiro del decreto sicurezza bis, il dissequestro della Mare Jonio, nave della piattaforma Mediterranea, e l’apertura dei porti italiani a chi migra».

In questi giorni «sono state autorizzate a sbarcare dalla Sea Watch 3 solo persone in gravi condizioni di salute: questo è un ricatto disumano», dicono. «Supportiamo la scelta della capitana Carola Rackete di disobbedire a una legge ingiusta. Continueremo la nostra mobilitazione finché quelle persone non scenderanno, come richiede il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale».

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