«Per approdare Sea Watch ha speronato la vedetta GdF». Il pm Patronaggio: «Inammissibile» – Il video
Diciassette lunghi giorni a bordo della Sea Watch 3, tre fermi al largo del porto di Lampedusa. I 42 migranti a bordo della nave ong sono stati trasferiti all’hotspot dell’isola e la capitana Carola Rackete, alle 3:00 del mattino del 29 giugno, è stata arrestata e portata via in auto dalle forze dell’ordine.
La comandante è accusata di aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza che aveva tentato di sbarrarle la strada: nessuno è rimasto ferito, ma la manovra di ormeggio ha causato danni all’imbarcazione italiana e una pioggia di accusa contro Rackete.
La nave non aveva avuto l’autorizzazione ad attraccare, ma l’equipaggio ha aggirato ugualmente il divieto avvicinandosi alla banchina. Durante l’avvicinamento, una motovedetta classe V 800 della Guardia di Finanza si è frapposta tra la Sea Watch e il molo.
La manovra ha portato allo scontro tra le due imbarcazioni. Il pilota della motovedetta ha reagito prontamente ed è riuscito a sgusciare via tra la nave e la banchina prima di restare schiacciato tra i due.
Da alcuni video pubblicati online (come quello diffuso da Matteo Salvini) non sembra che questi momenti siano stati vissuti con particolare tensione, ma va detto che le immagini mostrano solo una fase dell’avvicinamento della Sea Watch al molo.
Il procuratore del caso Diciotti si schiera con Salvini
«Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti». A dirlo è Luigi Patronaggio procuratore di Agrigento solitamente distante dalle posizioni di Matteo Salvini sul tema dell’immigrazione. Patronaggio aveva già ordinato una volta lo sbarco dei migranti a bordo della Sea Watch 3 ed è il pm che ha portato avanti l’accusa di sequestro di persona contro il ministro dell’Interno nel caso della nave Diciotti.
La condanna del ministro dell’Interno
Fonti anonime della Guardia di Finanza, interpellate da AdnKronos, hanno parlato di «terrore, abbiamo visto venirci addosso un bestione da 600 tonnellate». E Matteo Salvini ha subito condannato la manovra di Rackete: Stanotte comportamento criminale della comandante della nave pirata che ha tentato di schiacciare contro la banchina del porto di Lampedusa una motovedetta della Guardia di Finanza, con l’equipaggio a bordo, mettendo a rischio la vita degli agenti. Delinquenti!».
La manovra “incriminata”
Secondo una ricostruzione dell’Ansa, la Gdf ha intimato l’alt alla nave ong, ma Rackete non lo avrebbe rispettato. Poi una motovedetta della Guardia di Finanza ha provato a evitare l’attracco della Sea Watch 3 spostandosi davanti alla banchina avanti e indietro. La nave dell’ong tedesca, entrata di poppa, avrebbe speronato l’imbarcazione delle Fiamme gialle.
Gli inquirenti parlano di una manovra molto rischiosa, che avrebbe messo a rischio l’incolumità dei migranti e degli equipaggi a bordo delle due imbarcazioni. Il tutto è avvenuto poco dopo le 2:00 di notte del 29 giugno, mentre ad Agrigento si riuniva d’urgenza il il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Struttura delle imbarcazioni e danni
Nessun ferimento per le persone a bordo delle imbarcazioni. Ma la motovedetta ha riportato danni seri: la Sea Watch 3 è di ferro, mentre l’imbarcazione della Guardia di Finanza è di vetroresina. La motovedetta ha avuto la peggio, ovviamente, anche a causa delle dimensioni: è circa 30 volte più piccola della nave battente bandiera olandese. La parte inferiore dello scafo è stata seriamente danneggiata e l’unità della Guardia di Finanza dovrà essere portata in cantiere per le riparazioni necessarie a essere rimessa in mare.
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