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Conte torna a Bruxelles per le nomine Ue: «Vorrei un presidente di Commissione donna» – Il video

02 Luglio 2019 - 11:38 Fabio Giuffrida
«Dobbiamo decidere tutti insieme, l'Ue è fatta di 28 paesi, non a blocchi» ha tuonato il premier Conte

Sulle nomine per i prossimi vertici dell’Ue manca ancora l’accordo tra i leader dei Paesi membri e dei principali partiti europei. Ma da Bruxelles il premier Giuseppe Conte una prima idea sul profilo ideale del prossimo presidente della Commissione se l’è fatta: «Mi piacerebbe un presidente della Commissione europea donna». E il pensiero va subito alla cancelliera tedesca Angela Merkel, per quanto lei da giorni non faccia che ripetere di non essere disponibile per l’incarico. A Bruxelles, il premier italiano è tornato rivendicando: «Un portfolio economico di peso», e quindi il diritto di «partecipare alla decisione finale» sulle nomine di vertice europee. «Dobbiamo decidere tutti, l’Ue è fatta di 28 paesi, non è a blocchi», ha tuonato il premier.

Nessuna presa di distanza Salvini-Di Maio sui conti

L’assenza di Luigi Di Maio e Matteo Salvini ieri in Consiglio dei ministri non è stata una presa di distanza dall’assestamento di bilancio. A confermarlo è Giuseppe Conte secondo cui «Di Maio era all’estero, Salvini aveva impegni al Viminale e comunque ha partecipato a buona parte del Cdm».

L’Italia ha fatto asse con 10 paesi

L’Italia ha deciso di fare asse con altri 10 paesi, tra cui quelli di Visegrad, quindi Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Guai, però, a parlare di alleanza. «Abbiamo raggiunto questo risultato sulla base di un’intensa attività diplomatica, perché bisogna coinvolgere anche altri Paesi, altrimenti non si va da nessuna parte. Occorrevano otto paesi per creare un blocco. È anche scorretto dire che l’Italia ha fatto strategia con i Paesi di Visegrad», ha dichiarato il premier. «E sicuramente con questi altri dieci paesi noi abbiamo sensibilità diverse, non c’è una strategia, un’alleanza precostituita e predefinita. Semplicemente siamo riusciti a coinvolgere altri Paesi, tra cui anche quelli Visegrad, ognuno con le differenti sensibilità ma ci siamo trovati su questo obiettivo comune» ha concluso.

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