Ingiusta detenzione, maggioranza battuta: troppi assenti alla Camera
Circa 100 assenti tra M5s e Lega e almeno 5 franchi tiratori grillini. Per questa ragione la maggioranza è stata battuta alla Camera per due voti di scarto (240 no contro 242 sì) nella votazione segreta su un emendamento al disegno di legge sull’ingiusta detenzione, ora all’esame dell’Aula.
L’emendamento in questione riguarda il risarcimento che può chiedere un imputato una volta assolto anche se inizialmente si era avvalso della facoltà di non rispondere, emendamento presentato dal deputato di Forza Italia Enrico Costa e sottoscritto anche dal Pd.
Dopo la votazione, il Movimento Cinque Stelle ha chiesto una sospensione, proposta approvata dall’Aula con appena sette voti di scarto.
«Ai fini dell’accertamento della sussistenza della condizione ostativa del dolo o della colpa grave – recita il testo dell’emendamento approvato – non può assumere rilievo il fatto che l’indagato si sia avvalso della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio».
«Oggi il governo è stato battuto alla Camera su un emendamento sulla giustizia. Prendano atto che questo esecutivo è finito», è stato il commento della deputata del Pd Paola De Micheli.
L’emendamento va a modificare il disegno di legge sul risarcimento per ingiusta detenzione e sull’azione disciplinare nei confronti dei magistrati. In sostanza va a stabilire il principio che chi è stato assolto può chiedere il risarcimento anche se, in fase di indagini, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
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