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La rabbia di Salvini: «Espellerò la criminale». Ma può farlo?

02 Luglio 2019 - 22:02 Angela Gennaro

La Prefettura di Agrigento ha firmato per l’allontanamento di Carola Rackete, la 31enne comandante della Sea Watch 3. Dopo una prima smentita, conferma così quanto comunicato dal Viminale a commento della notizia della scarcerazione della capitana: «Il prefetto di Agrigento ha disposto nei confronti di Carola Rackete un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale con accompagnamento alla frontiera», scrive in serata l’ufficio stampa del ministero dell’Interno di Matteo Salvini. «Il provvedimento dovrà essere convalidato dall’autorità giudiziaria», dicono dagli Interni.

Il prefetto Dario Caputo, «in costante contatto col Viminale, ha firmato il provvedimento», scrive l’Ansa. La decisione è stata presa dopo avere approfondito i profili amministrativi della vicenda. Il provvedimento dovrà comunque essere convalidato dall’autorità giudiziaria.

La comandante della Sea Watch 3, la 31enne tedesca Carola Rackete, è infatti libera. La giudice per le indagini preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, dopo 24 ore, ha deciso oggi, martedì 2 luglio, di non convalidare l’arresto della capitana della Sea Watch dopo lo speronamento della motovedetta della Guardia di finanza nel porto di Lampedusa. Contro Carola, la gip ha deciso di non prendere alcun tipo di misura cautelare.

Si può fare?

Il provvedimento di allontanamento comunicato dagli Interni e firmato dalla prefettura è possibile? I giuristi non si sbilanciano, fondamentale sarebbe vedere il provvedimento. È necessario un nulla osta all’espulsione da parte dell’autorità giudiziaria e già oggi il procuratore aggiunto di Agrigento lo aveva negato.

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È prerogativa prefettizia predisporre l’allontanamento, anche di un cittadino o una cittadina comunitaria, per condizioni stringenti che attengono a ipotesi differenti, di ordine pubblico o sicurezza nazionale. Anche se si trattasse di un provvedimento appunto di ordine pubblico, «dovrebbe essere molto ben motivato per evitare che la discrezionalità lo renda arbitrario».

E deve comunque essere convalidato dall’autorità giudiziaria, perché ci sono dei procedimenti penali in corso: la convalida va chiesta entro 48 ore e deve avvenire nelle successive 48. Per il procedimento penale, si tratta di un nulla osta all’allontanamento da parte della autorità procedente. Altrimenti la competenza è del giudice ordinario. La situazione sembra non essere semplice. In caso di motivazioni di sicurezza nazionale, il provvedimento potrà essere impugnato al Tar.

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