La Commissione Ue non apre (per ora) la procedura d’infrazione contro l’Italia: «Regole rispettate». I dubbi sul 2020
Non ci sarà una procedura d’infrazione per eccesso di debito sui conti italiani da parte della Commissione Ue. Ad annunciare la soluzione della trattativa è stato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici: «La procedura per debito a carico dell’Italia non è più a questo stadio giustificata e credo che l’Eurogruppo concorderà». La soluzione è arrivata già dopo la riunione dei capi di gabinetto dei commissari, dai quali era arrivato un parere favorevole a rinunciare alla procedura d’infrazione. «Avevamo posto tre condizioni: dovevamo compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni e quindi la procedura per debito non è più giustificata», ha detto Moscovici.
Nelle scorse ore, il premier Conte e il ministro dell’Economia Giovanni Tria hanno inviato una lettera alla commissione offrendo il proprio impegno a contenere il deficit nel 2020, compatibilmente con le regole previste dal patto di stabilità. Lettera che, evidentemente, è stata ben accolta sebbene non fossero state indicate cifre e obiettivi specifici per i prossimi anni. I chiarimenti da parte del governo italiano sono stati comunque sufficienti, secondo Moscovici, per dimostrare di aver preso: «Misure sostanziali in relazione allo scarto di deficit nel 2018 e nel 2019, anno in cui rispetterà le regole del patto di stabilità». Sul prossimo esame per il bilancio del 2020 però restano delle incognite: «La marmotta può sempre svegliarsi – ha aggiunto Moscovici – Non posso fare speculazioni su quello che succederà ad ottobre 2019». Ma il commissario è ottimista anche sul 2020: «Il Governo ha preso l’impegno lunedì sera di rispettare il patto facendo un aggiustamento strutturale significativo nel 2020».
E a proposito della credibilità sugli sforzi fatti dal governo italiano, il francese ha risposto: «Il dialogo ha portato i suoi frutti. Delle misure serie sono state adottate, il psicodramma non è utile, si risparmia tempo e linguaggio che si preferirebbe evitare tra amici». Il Governo si era presentato all’esame forte del sostegno del presidente della Repubblica Mattarella: «Credo che il governo stia per dimostrare alla Commissione Ue che i conti saranno in ordine – ha detto Mattarella – le indicazioni sono rassicuranti e non credo vi sia motivo per aprire una nuova infrazione». Il premier Conte si era detto «fiducioso di poter brindare con tutti gli italiani per il risultato positivo».
Lo spiraglio
Il 1 luglio, in consiglio dei ministri, sono stati apportati gli ultimi assestamenti di bilancio: una mossa che avrebbe giocato un ruolo importante per risolvere la trattativa, orientandola quindi verso una chiusura positiva. Per i commissari, però, sarebbe risolta soltanto la situazione dei conti relativa 2019, mentre mancano le rassicurazioni per il 2020 che come abbiamo visto non sono state messe nero su bianco nella lettera di oggi.
L’appello del premier Conte: «Evitare la logica dell’austerity»
«Dobbiamo individuare personalità che sappiano rinnovare il sogno europeo», aveva detto il presidente del Consiglio Consiglio Conte, a Bruxelles per la doppia partita delle nomine e della procedura, «che abbiano una chiara visione e sappiano esprimerla con coraggio, evitando di rifugiarsi nella angusta logica dell’austerity o di affidarsi al primato della finanza. Vogliamo personalità che mettano al centro la crescita, i cittadini, le persone». Secondo Conte, «i dati certificano la grande solidità della nostra economia, dei nostri fondamentali, i conti pubblici migliorano, il deficit è in calo, aumentano le entrate, diminuisce la disoccupazione mentre sono in crescita gli occupati, al top da oltre 40 anni. Anche la curva dello spread tra Btp e Bund tedeschi, e con esso i rendimenti dei titoli di Stato decennali, sembra affrontare un’importante fase di calo. Io tifo Italia».
Le cifre dell’assestamento di bilancio
Nel decreto sull’assestamento di bilancio la stima del deficit è stata ridotta al 2,04%, in linea con le richieste della Commissione europea. Il Consiglio dei ministri avrebbe così fatto un passo verso l’accordo con l’Europa, congelando di fatto 1,5 miliardi di euro dalle misure del reddito di cittadinanza e quota 100. Ma il governo Conte potrà sfruttare anche i dati sul lavoro pubblicati ieri dall’Istat, mai così positivi negli ultimi anni. Il tasso di disoccupazione è sceso al 9,9%, il minimo da febbraio 2012. Ma il dato più forte è quello dell’occupazione: è salito al 59%, ai massimi dal 1977.