Emigrò dalla Palestina per diventare medico: così Raed ha ricompensato la Romania – Video
Raed Arafat ha una storia molto particolare da raccontare. È un simbolo che i flussi migratori esistono da sempre e che, se la volontà d’integrazione prevale sulla xenofobia, la commistione di culture e di sogni porta benefici per tutta la società.
La Francia gli ha conferito l’onorificenza di Cavaliere della Legion d’Onore, «Per il sacrificio, la devozione, il coraggio e l’abnegazione di cui ha dato prova e per aver dedicato la vita ai servizi di primo soccorso in Romania». L’Accademia americana di medicina d’urgenza l’ha nominato membro onorario.
Ma prima dei premi, prima di coprire le più alte cariche delle istituzioni della Romania, Raed Arafat era un bambino con un sogno: «Diventare medico per aiutare gli altri», come racconta a Open. Nasce a Damasco il 24 maggio 1964 da una coppia palestinese, ma quando è ancora in fasce la famiglia si trasferisce in Cisgiordania, a Nablus.
La sua passione: salvare vite
Durante il liceo, per hobby, Arafat crea un’équipe di primo soccorso per aiutare la popolazione palestinese. I membri sono i suoi compagni di classe. Finisce la scuola a 16 anni e, nel giro di qualche mese, comincia a cercare un Paese dove avrebbe potuto svolgere degli studi avanzati in medicina.
La Romania, per volontà del dittatore Nicolae Ceaușescu, nel 1981 aveva organizzato un programma di accoglienza per gli studenti provenienti dai paesi arabi: per questo la domanda di Arafat viene accettata e il 17enne palestinese riesce a raggiungere l’Europa. Si iscrive alla facoltà di medicina dell’università di Cluj-Napoca.
Ad Arafat successivamente sarebbero stati negati i visti per proseguire gli studi in altri paesi europei: sogna la Francia, ma è costretto a restare in Romania. Si specializza in anestesia e terapia intensiva, diventa medico d’urgenza dell’ospedale di Târgu Mureș e, finalmente, nel 1999 ottiene la cittadinanza romena.
Una rivoluzione nella sanità romena
Mentre frequenta la specialistica, nel 1990 Arafat fonda il Servizio medico urgente di rianimazione (SMUR), embrione del successivo Servizio medico urgente di rianimazione ed estricazione, che, con gli anni, si diffonde a macchia d’olio tra i medici più appassionati e diventa a tutti gli effetti un servizio di primo soccorso nazionale, all’epoca assente in Romania.
Il ministero della Salute si accorge dell’importanza dell’operato di volontari e medici specialisti che collaborano con Arafat. Nel 2007 è nominato sottosegretario al ministero della Salute e gli vengono affidati l’organizzazione delle attività di assistenza medica d’urgenza, il coordinamento del centro operativo per le situazioni d’emergenza e il monitoraggio del lavoro svolto dalle unità di pronto intervento sanitario.
Sette anni più tardi, Arafat viene chiamato dal primo ministro Ponta per gestire il dipartimento per le situazioni di urgenza in seno al ministero degli Interni. La struttura appena nata ha il merito di integrare le attività di emergenza sanitaria con quelle legate agli interventi dei vigli del fuoco rumeni.
Il sistema integrato per la gestione delle emergenze è stato riconosciuto come progetto di importanza primaria dall’Unione europea. Il dipartimento guidato da Arafat ha già contribuito alla copertura di situazioni emergenziali anche nei Paesi confinanti. Anche per questa ragione la Commissione europea ha scelto di finanziare il progetto, dal 2017 al 2019, con un contributo di 40 milioni di euro.
Grafiche e sottotitoli di Vincenzo Monaco
Leggi anche:
- Sex education: quello che vorresti e dovresti sapere sulle infezioni sessualmente trasmissibili
- Ospedali vuoti, giovani in fuga: quali medici ci facciamo scappare – L’intervista
- Emergenza corsie vuote: dove sono finiti i medici degli ospedali?
- Telemedicina: come evitare le file al pronto soccorso senza cercare diagnosi su Google – La videointervista
- Lampedusa, il day after di Mediterranea: «Pronti a tornare in mare» – Le interviste
- Mancano i medici nel Comasco, i sindaci: «Offriamo vitto e alloggio gratis a chi vuole venire»
- «Sei sinti o rom?»: è polemica sul censimento etnico di una scuola elementare veneta
- Romania al voto per le presidenziali: l’europeista Iohannis si gioca la conferma
- Romania, vince il presidente uscente Klaus Iohannis: ma si andrà al ballottaggio
- Romania, trionfa Klaus Iohannis: secondo mandato per il presidente uscente