Giugno è stato il mese più caldo mai registrato
I dati forniti dal Copernicus climate change service (C3S), confrmati dal centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, non lasciano dubbi: giugno è stato il mese più caldo mai registrato, superando il record per il mese di giugno che era stato stabilito nel 1999.
I dati hanno mostrato che le temperature europee di giugno 2019 hanno superato di oltre 2°C le medie stagionali, mentre le temperature son balzate di 6-10 gradi sopra la media del periodo in gran parte dell’Europa, in particolare in Francia, Germania, Spagna settentrionale, Svizzera, Austria, Repubblica Ceca e Italia.
Caldissimo!
— Copernicus EMS (@CopernicusEMS) 1 luglio 2019
Here is the Land Surface Temperature measured by the #Copernicus #Sentinel3 🇪🇺🛰 yesterday morning 3’ June
Coraggio ai Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Croce Rossa@emergenzavvf @crocerossa @DPCgov pic.twitter.com/VgajQHjIRA
«Si possono compiere piccole azioni per limitare le emissioni nocive nell’atmosfera – afferma il responsabile del C3S – Infatti, in un certo numero di città europee esistono limitazioni al traffico. Questa è una misura necessaria. Se si tagliano le emissioni di ozono il problema non viene risolto, ma quanto meno alleviato. Ciò che assicura un buon risultato nel breve periodo è la riduzione del traffico quotidiano su ruote».
Le cause del «caldo record»
Gli esperti del servizio Copernicus non si sono eccessivamente sbilanciati nell’imputare tutte le colpe di questa ondata di caldo al cambiamento climatico. «Anche se è difficile attribuire direttamente questa ondata di calore al cambiamento climatico, si prevede che questi eventi meteorologici estremi diventino sempre più comuni man mano che il pianeta continua a riscaldarsi a causa delle crescenti concentrazioni di gas serra», si legge nella nota ufficiale del C3S.
Un’analisi condotta parallelamente da un un altro gruppo di meteorologi internazionali ha però evidenziato come il riscaldamento globale abbia influito sulle probabilità che si verificasse un’ondata di caldo così anomala e di tale portata. Il riscaldamento globale, infatti, avrebbe aumentato di 5 volte le possibilità che si generasse un’ondata di calore così intensa.
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