Toninelli duro su Autostrade: «Nessuna alternative alla revoca totale della concessione»
Il 28 giugno è stato demolito il moncone est del Ponte Morandi, Genova. I tempi per accertare le responsabilità del crollo che, il 14 agosto 2018, causò 43 vittime, sono lunghi. Ma il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha le idee chiare: «Il fatto che il ponte non ci sia più è un definitivo inadempimento. Fa venire meno il rapporto di fiducia che lo Stato concedente ha verso il concessionario. In sede politica proporremo la revoca della concessione perché ci sono tutte le condizioni», ha detto il ministro del Movimento 5 Stelle ai microfoni di Radio Anch’io, su Radio1.
Solo revoca, nessuna negoziazione
«Per me non ci sono alternative alla revoca totale della concessione ad Autostrade», ha detto Toninelli commentando la possibilità intravista. Così il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli a Radio Anch’io su radio 1, rispondendo ad una domanda sulla possibilità indicata dai giuristi del ministero di rinegoziare la convenzione con Autostrade piuttosto che revocarla.
Toninelli però ha ribadito con forza che «proporremo in sede politica la revoca totale della concessione perché ci sono tutte condizioni giuridiche per poterlo fare – ha detto il ministro, prima di domandare -. Come fa un paese civile a mantenere 3 mila dei 6 mila km di autostrade ad un concessionario che si è rivelato incapace?».
Intrecci Alitalia e Autostrade
La preoccupazione di Toninelli resta che Atlantia, società che controlla Autostrade S.p.a., possa far leva su un eventuale ingresso per il salvataggio della compagna di bandiera italiana in cambio di un rinnovato dialogo sulle concessioni autostradali.
«C’è totale divisione tra i dossier Alitalia e Autostrade. Io, come ministro del governo, parlo di Atlantia relativamente ad Alitalia solo quando vedremo sulla scrivania delle offerte. Atlantia ha creato un dibattito pubblico sul suo possibile intervento senza avere mai fatto offerte – ha detto Toninelli -. Io di discussioni sul nulla, soprattutto su chi cerca di utilizzare Alitalia come ricatto per venire scusato sulle concessioni autostradali non ho nessuna voglia».
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