Espulsioni 5 Stelle: tutti i caduti durante la legislatura gialloverde – La videoscheda
Da quando il governo Conte si è insediato a Palazzo Chigi, nel Movimento 5 Stelle, che insieme alla Lega costituisce la maggioranza, sono molti i parlamentari a essere stati espulsi. Le motivazioni dell’allontanamento vanno dal mancato rispetto del Codice etico ad alcune esternazioni così imbarazzanti da non poter essere tollerate da una forza di governo.
Dalla visione complottista della Xylella al genocidio di bambini operato attraverso le vaccinazioni gratuite. Ma – a parte le motivazioni fuori dagli schemi – è bastato non essere allineati con la linea politica del governo su alcuni temi, ad esempio quello dei fenomeni migratori, per finire nella lista dei parlamentari allontanati dal Movimento.
Ci sono anche tanti casi di candidati nelle fila pentastellate che sono stati allontanati prima della data delle elezioni. Salvatore Caiata, ad esempio, cacciato per un’indagine a suo carico per riciclaggio, è stato comunque eletto e si è iscritto nel gruppo misto. Poi l’inchiesta è stata archiviata e, dal 29 aprile 2019, ha aderito al gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.
Silvia Benedetti, anche lei espulsa prima delle votazioni, è stata comunque eletta ed è entrata nel Gruppo misto. Non si può parlare di casi isolati all’interno del Movimento 5 Stelle: la stessa sorte è capitata ad Andrea Cecconi, Antonio Tasso, Catello Vitiello, Maurizio Buccarella e Carlo Martelli, tutti in Parlamento, oggi, per altri partiti. Ecco invece chi è stato espulso dopo aver iniziato la legislatura all’interno della formazione grillina.
Andrea Mura – Espulso il 26 luglio 2018
Nei primi quattro mesi di legislatura, il deputato sardo si è assentato a 289 votazioni in Parlamento su 296. «Non è tollerabile l’atteggiamento del deputato Andrea Mura che con il 96,8% di assenze in Parlamento ha dimostrato irresponsabilità e menefreghismo», ha detto il capogruppo del Movimento alla Camera. Soprannominato deputato-skipper per la sua passione nautica, si è dimesso il 27 settembre dalla Camera per tornare alla sua vita da velista.
Gregorio De Falco – Espulso il 31 dicembre 2018
Il senatore, ex ufficiale di Marina, è stato espulso dopo un lungo braccio di ferro con i vertici del Movimento 5 Stelle. De Falco ha votato contro il decreto Sicurezza e si è astenuto al voto di fiducia sulla manovra economica. La differenza di vedute sui temi dell’immigrazione tra De Falco e il governo Conte ha incrinato il rapporto: il senatore ha aspramente criticato la scelta dell’esecutivo di non firmare il global compact.
Saverio De Bonis – Espulso il 31 dicembre 2018
Per violazione dell’art. 11 dello Statuto del Movimento e dell’art. 6 del Codice etico, quello sui procedimenti penali, il senatore è stato espulso. De Bonis aveva ricevuto una condanna contabile (e non penale) in primo grado dalla Corte dei conti e due reati prescritti, in procedimenti giudiziari risalenti a molti anni prima della sua candidatura con i 5 Stelle, nei quali il senatore è stato prosciolto. De Bonis è incensurato, ma le sue posizioni divisive su Xylella e Tap sembrano aver accelerato il processo di espulsione dal Movimento.
Sara Cunial – Espulsa il 17 aprile 2019
La deputata no-vax è stata allontanata dai 5 Stelle per le sue posizioni in campo medico. Cunial, soprattutto in alcuni post su Facebook, parlava del programma gratuito di vaccinazione dei bambini come una sorta di genocidio: «Ricorda molto la politica di alcuni anni fa che prevedeva l’eutanasia di massa che doveva portare ad una rigenerazione genetica».
Paola Nugnes – Espulsa il 28 giugno 2019
Per aver votato 131 volte in contrasto al gruppo e per il voto contrario alla fiducia al governo del 27 giugno. Aveva fatto arrabbiare il direttivo dei 5 Stelle un’intervista rilasciata al Manifesto il 23 giugno in cui la senatrice ha dichiarato l’intenzione di lasciare il Movimento: «Non posso più restare. Decide tutto il capo politico e votano persino il dl Sicurezza bis».
Veronica Giannone – Espulsa il 1 luglio 2019
La deputata è accusata di non aver partecipato alle votazioni finali «di vari provvedimenti fondamentali». Si è resa colpevole, secondo il Blog delle stelle, di aver preso parte a conferenze stampa «gravemente lesive dell’immagine del Movimento», di aver votato emendamenti contrari alla linea politica del Governo e di non aver restituito la quota forfettaria di stipendio a cui sono sottoposti i parlamentari 5 Stelle nel mese di ottobre 2018.
Gloria Vizzini – Espulsa il 1 luglio 2019
Le colpe vanno dalle dichiarazioni fatte in conferenze stampa che, secondo il direttivo dei 5 Stelle, avrebbero danneggiato la reputazione del Movimento, all’assenza durante alcune votazioni alla Camera. «La mancata restituzione forfettaria dal mese di ottobre 2018 a cui sono tenuti per regolamento tutti i parlamentari eletti del Movimento 5 Stelle» e il voto di alcuni emendamenti dell’opposizione hanno determinato l’espulsione.
Grafiche e montaggio di Vincenzo Monaco
Sullo stesso tema:
- «Con chi andate a pranzo?» e «Ci dicono applaudite e non parlate»: la denuncia delle deputate espulse dal M5s
- Dopo Nugnes, Giannone e Vizzini espulse dal M5s: «Nessuno è al di sopra delle regole»
- Paola Nugnes espulsa dal Movimento 5 Stelle. E Fico, a sorpresa, la difende
- I NoVax (di nuovo) in parlamento con l’ex deputata M5S Cunial: «Contro di noi un clima d’odio»
- «Salgo a bordo!». Il senatore (ex M5s) De Falco, da Schettino alla nave anti-Salvini
- L’insulto del grillino wrestler sulla Nazionale femminile, la deputata Spadoni si ribella: «Va espulso»
- Calci e pugni al comizio di Salvini: il video integrale che incastra i tre aggressori – Esclusiva
- Xylella, la Corte europea condanna l’Italia: «Non ha attuato le misure per impedire la diffusione del batterio»