«Montecitorio beach», la polemica del deputato di Fratelli d’Italia sul dress code «inappropriato» delle colleghe
La “buoncostume” alla Camera dei Deputati ha da oggi un nuovo fautore. Si tratta di Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, che ha protestato sia in Aula a Montecitorio, sia sugli “scranni” di Facebook contro le colleghe deputate, ree di non indossare un abbigliamento consono all’Aula parlamentare.
Il deputato di FdI ha infatti denunciato su Facebook la presunta mancanza di bon ton delle colleghe di Montecitorio: «Benvenuti a “Montecitorio beach” – ha scritto Mollicone su Facebook – I temi sono … rispetto per l’Aula e pari opportunità … poi ognuno si veste come preferisce, ma se gli uomini – giustamente – non possono stare in aula senza giacca, credo che anche le colleghe possano indossare almeno una camicetta o una maglietta. O no?».
Il deputato, durante la discussione del 2 giugno, si era tolto la giacca in Aula come gesto simbolico di protesta contro una sorta di – a suo dire – disparità di trattamento riservato ai deputati rispetto alle deputate presenti alla Camera: gli uomini sono infatti tenuti a indossare giacca e cravatta al Senato e la sola giacca alla Camera.
Mollicone ha poi pubblicato su Facebook delle foto scattate di nascosto a delle colleghe deputate, i cui abiti erano – a suo dire – non idonei per le aule di Montecitorio, per poi rimuoverle a distanza di poche ore.
Le risposte alla polemica di Mollicone
In risposta alla denuncia di Mollicone è intervenuta l’ex presidente della Camera Laura Boldrini che, senza mezzi termini, ha rimandato le accuse al mittente. «Se qualcuno è titolato al decoro dell’Aula non è il singolo deputato. Le donne – ha continuato Boldrini – devono potersi vestire come vogliono, non è in base al vestiario che si valuta la loro capacità di svolgere il proprio lavoro di parlamentare».
«Come se le donne debbano compiacere il senso estetico dell’onorevole Mollicone, che si autoincarica di fare il moralizzatore. Anche i colleghi uomini a volte interpretano la moda in modi discutibili», ha chiosato Laura Boldrini.
Della stessa idea il deputato Pd Carmelo Miceli, che si è schierato contro Mollicone invocando le scuse del deputato e di Fratelli d’Italia: «Nel giorno in cui l’Europa ha premiato Sassoli e due donne a due ruoli così importanti, alla guida della Commissione Ue e della Bce, accade anche che un parlamentare decida di umiliare delle colleghe».
«Spetta alla presidenza e agli uffici che la coadiuvano – ha continuato Miceli – sancire se dei vestiti siano o meno consoni a un’Aula, e non all’onorevole Mollicone, che si permette di pubblicare online delle foto delle parlamentari, mostrandone anche il volto su Facebook».
Anche la vicepresidente M5s Maria Edera Spadoni si è schierata contro Mollicone: «Non spetta a un deputato decidere se modificare il dress code: lo decide l’ufficio di presidenza». Matteo Salvini è intervenuto sulla questione sostenendo che «non gli dispiacciono le colleghe troppo scollate».
A chiudere ogni polemica ci ha pensato il presidente della seduta Ettore Rosato (Pd): «L’ufficio di presidenza non ha mai riscontrato alcuna violazione del nostro regolamento».
Questione apparentemente chiusa, non fosse che il deputato Mollicone abbia poi pubblicato sul proprio profilo Facebook una foto dell’onorevole Boldrini con il Papa, con una polemica didascalia d’accompagnamento: «Mi tocca sentire lezioni di stile dalla Boldrini. (Foto pubblica). Per non dimenticare…».
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