La California vieta le discriminazioni per chi ha dread, trecce e acconciature afro: è il primo Paese
Grazie a un’iniziativa della senatrice afroamericana Holly J. Mitchell, la California è diventato il primo Stato Usa a introdurre una legge per tutelare i cittadini contro forme di discriminazione per i propri capelli naturali sul lavoro o a scuola. I datori di lavoro o il corpo insegnanti non potranno più impedire che i propri impiegati o studenti portino dread, treccine o acconciature afro.
Nota come il «Crown act», la norma stabilisce che «la discriminazione sulla base dei capelli associati alla razza è discriminazione razziale». Si tratta di un risultato storico in particolare per gli afroamericani. Storicamente questa comunità per partecipare alla vita sociale, economica e civile del Paese ha dovuto alterare la propria apparenza, conformandola ai canoni estetici tipici della classe dirigente di origini europee.
California’s strength is in its diversity. No one should be discriminated against at work or school for their natural hair or hair styles. I’m proud to have authored the C.R.O.W.N. Act and to share that today it has become the first anti-discrimination law of its kind in the U.S. pic.twitter.com/fOZjHWZYKp
— Holly J Mitchell (@HollyJMitchell) 3 July 2019
Su questo tema, non mancano i precedenti. Nel 2013, la società Bp aveva licenziato una manager per il look dei capelli definito «etnico». Nel 2018 a Fresno, sempre in California, un ragazzo di 14 anni era stato allontanato dalla sua scuola per motivi simili.
Nel 2017 anche le forze armate Usa hanno cambiato il loro regolamento per consentire agli afroamericani di portare i capelli in modo naturale. Una misura analoga è stata adottato anche nella città di New York nel febbraio del 2018.
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