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Marco Carta, l’attesa per il processo sulle magliette: «Contro di me accanimento generale, io resto sereno»

05 Luglio 2019 - 17:21 Fabio Giuffrida
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Il cantante «non si rimprovera nulla di quella giornata»: «Non ero conscio di quella situazione» ha spiegato

Non sono state settimane facili per Marco Carta, il cantante accusato di aver rubato sei magliette del valore di 1200 euro alla Rinascente di piazza Duomo a Milano. Lui ha sempre ribadito la sua totale estraneità ai fatti: a commettere il reato sarebbe stata la donna, un’amica di 53 anni, che si trovava con lui. Il vincitore di “Amici” a settembre dovrà affrontare il processo.

Intanto, intervistato dal Corriere Tv, Marco Carta ha spiegato che «non si rimprovera nulla di quella giornata»: «Non ero conscio di ciò che stava accadendo. Sono sereno anche se mi preoccupa l’accanimento generale».

La Procura ha chiesto la convalida del suo arresto

E sul fatto che la Procura abbia fatto ricorso contro la mancata convalida dell’arresto, Carta ha replicato così: «A noi non è arrivata la notifica. Comunque non sono preoccupato».

A firmare il ricorso è stato Nicola Rossato, pm di turno il 31 maggio quando il vincitore di Amici e la sua amica, in occasione del “black friday”, si sono recati alla Rinascente dove, dopo essere stati in camerino e in bagno, avrebbero nascosto in una borsa i sei capi trafugati.

Peccato che, non avendo tolto la placchetta flessibile, siano stati sorpresi all’uscita e fermati dalla polizia locale.

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