Di Maio sui soccorsi nel Mediterraneo: «Le Ong sono parte del problema. Non cadiamo nel loro gioco»
«Ah se uno Stato sovrano difende i propri confini, peraltro nel silenzio totale dell’Europa, è responsabile? E di cosa? È responsabile chi prima di noi ha taciuto e magari per approfittarne e crear e un business». Luigi Di Maio tiene la linea dura contro l’operato delle Ong, da anni nel mirino del Movimento 5 Stelle. In un’intervista al Corriere della Sera, il vicepremier ha commentato la situazione nel Mediterraneo, che in sole due settimane ha visto gli interventi di Sea Watch, Mediterranea Saving Humans, Sea-eye e Open Arms. «Mettiamo le cose in chiaro – ha detto Di Maio – le Ong sono una parte del problema. Mentre si discuteva della Mediterranea ne arrivavano altri 70 con piccole imbarcazioni». «Nell’ultimo mese sono arrivati 300 irregolari in Italia e nessuno ne parla, perché lo storytelling delle capitane è ormai più forte della realtà», ha commentato riferendosi alla comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete. «Non bisogna cadere nel gioco delle Ong. Mentre fanno lo show con l’Italia gli scafisti continuano a fare traffico verso le nostre coste». Una delle cause dell’intensificarsi degli arrivi è stata la guerra in Libia, scoppiata il 4 aprile dopo che l’esercito del generale Khalifa Haftar ha assediato Tripoli e il Governo di unità nazionale di Fayez al-Serraj. Il 4 luglio, dopo il bombardamento del centro di detenzione di Tajoura, al-Serraj ha comunicato che valuterà il rilascio di tutti i migranti per questioni di sicurezza. «In Libia la situazione è complessa, noi continuiamo a sostenere un processo di pacificazione intralibico», ha detto Di Maio. «I nostri militari a Misurata e non solo stanno svolgendo un lavoro straordinario a sostegno della popolazione. Posso dire che l’Italia continuerà a difendere i propri confini per il mantenimento della sicurezza interna».
L’incontro con Putin: «L’Italia è un Paese sovrano»
Lo scorso 4 luglio, in occasione della visita del presidente russo Vladimir Putin, Di Maio ha colto l’occasione per incontrarlo a Villa Madama. «Gli ho detto che l’Italia è un Paese sovrano e che deve avere partner importanti per dare nuove opportunità alle nostre imprese».
E sui rapporti con la Lega e Alessandro Di Battista rassicura: «Questo è l’unico governo possibile» e «quando si è al governo, il lavoro è tanto e servono braccia».
Conte: «Siamo al lavoro per arginare i mini-sbarchi»
Anche il premier Giuseppe Conte, in un’intervista a La Stampa, ha assicurato che il Governo italiano è impegnato a trovare soluzioni al fenomeno dei mini-sbarchi. «È chiaro che intercettare barche di modeste dimensioni è più difficile. Ma insieme ai ministri competenti siamo già al lavoro per riuscire ad arginare anche questo fenomeno».
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