Taglio delle scorte, chi e perché non è più sotto protezione: i dettagli della decisione di Salvini
Il taglio è delle scorte è arrivato. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato una nuova direttiva per la riduzione dei soggetti che finora hanno goduto della protezione degli uomini di pubblica sicurezza. Una nota del Viminale informa che in un anno c’è stato un taglio di 49 “Misure Ucis”, quel protocollo che permette a una persona di avere a disposizione una protezione garantita dallo Stato. 49 “Misure Ucis” in meno vuol dire 203 agenti che verranno assegnati ad altri servizi. In totale il 9% in meno di uomini delle forze dell’ordine assegnati a questo servizio.
La battaglia sulle scorte di Matteo Salvini era cominciata da tempo. Come spiegava lui stesso in un video del 30 maggio, il suo obiettivo era ridefenire i «criteri oggettivi» delle scorte. A tratti questa battaglia è sembrata rivolta anche contro un noto oppositore del vicepremier: Roberto Saviano. Nel giugno del 2018 ai microfoni di Agorà Salvini si era riferito allo scrittore con queste parole: «Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani. Gli mando un bacione».
La risposta di Saviano non si era fatta attendere: «In questi anni sono stato sotto una pressione enorme: la pressione del clan dei Casalesi, la pressione dei narcos messicani. Ho più paura a vivere così che a morire così. E, quindi, credi che possa aver paura di te? Buffone». La scorta dell’autore di Gomorra non sembrerebbe però fare parte dell’elenco di quelle tagliate, come ha spiegato il vicepremier a Quarta Repubblica: «Preciso a chi mi chiede: toglie la scorta a Saviano? No, non sono scelte nominative, poi ci sono organismi tecnici che decidono chi».
I numeri delle scorte: più giornalisti, meno politici e meno imprenditori
Il numeri delle “Misure Ucis” diffusi dal Viminale non comprendono tutte le scorte. Sono fuori da questi dati quelle garantite a testimoni e collaboratori di giustizia. Scorrendo le tabelle dei numeri sono due i cali più significativi: il numero di scorte assegnato agli imprenditori, sceso da 45 a 32, e quello delle scorte stabilite per i politici, scese da 82 a 58. Aumentano invece i giornalisti sotto scorta, da 19 a 22.
La regione dove operano più scorte resta il Lazio, con 173. Nonostante che in questa regione il numero di “Misure Ucis” è calato da 209 a 173. Seguono Sicilia, 124, e Campania, con 70. Scorrendo tra le categorie invece, quelli ad avere più bisogno di protezione sono i magistrati: 274. La cifra è rimasta inviariata tra 2018 e 2019. Complessivamente, il numero totale di agenti impiegati per questo tipo di scorte è 2015.
Come funzionano il livelli di protezione
Ucis è l’acronimo di Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale. Le scorte che vengono assegnate dai loro funzionari non sono tutte uguali. In base al livello di protezione di cui hanno bisogno i soggetti a cui viene assegnata una scorta variano anche mezzi e uomini a disposizione.
Gli scaglioni di riferimento sono quattro:
- I livello: due o tre auto blindate, ognuna con 3 agenti
- II livello: due auto blindate con tre agenti
- III livello: un’auto blindata con due agenti
- IV livello: un’auto non blindata con uno o due agenti
Secondo i dati del Viminale in tutta Italia sono solo 15 le persone che hanno bisogno di una protezione di I livello, 53 di hanno bisogno di una protezione di II livello, 267 di III livello, 234 di IV livello.