Dopo lo scandalo concorsi, l’Università di Catania cerca un nuovo rettore: ma è tra le peggiori d’Italia
L’Università di Catania prova a voltare pagina, dopo lo scandalo che l’ha travolta con un’inchiesta della Procura guidata da Carmelo Zuccaro che ha scoperto un’associazione a delinquere, una rete di professori universitari compiacenti che avrebbero confezionato concorsi pubblici su misura. Se non eri “amico di”, “figlio di” o se non facevi parte delle solite famiglie (come dice in un’intercettazione l’ex rettore di Catania, ndr) venivi tagliato fuori dal mondo universitario. Un mondo per pochi, per i soliti volti noti. E se osavi trasgredire, erano guai.
Si cerca il nuovo rettore
Ora il più anziano dei professori ordinari dell’Università di Catania, il prof. Vincenzo Di Cataldo del dipartimento di Giurisprudenza (che per legge deve assumere temporaneamente le funzioni, ndr), ha emanato il decreto di indizione delle elezioni all’ufficio di rettore per gli anni 2019-2025.
Il rettore Francesco Basile, travolto dall’inchiesta, infatti, si è dimesso pochi giorni dopo lo scandalo.
Quando si vota
La prima votazione è fissata per il 23 agosto 2019: l’eventuale seconda votazione è prevista per il 26 agosto, la terza per il 29. Il rettore sarà eletto a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto e, in caso di mancata elezione nei primi tre turni, si procederà con il sistema del ballottaggio tra i due candidati che nella terza votazione abbiano riportato il maggior numero di voti. In questo caso, si voterà lunedì 2 settembre.
«Confido che l’università saprà superare questo momento particolarmente delicato» è l’auspicio del prof. Vincenzo Di Cataldo chiamato a gestire, temporaneamente, l’Università di Catania.
Fuga dai dipartimenti: quasi tutti si dimettono
E mentre buona parte dei prof indagati si dimettono (dal rettore Francesco Basile ai direttori dei dipartimenti Giovanni Gallo, Filippo Drago e Michela Cavallaro oltre al prorettore Giancarlo Magnano San Lio), il prof Uccio Barone – secondo cui le intercettazioni «non provano nulla» visto che si tratta di «frasi dette in contesti diversi, fra colleghi e amici in privato quando si scherza e si dicono parolacce» – torna alla carica.
«Chi mi conosce sa la mia onestà e dimostrerò la mia assoluta estraneità ai fatti contestati. Nonostante il fango mediatico, sono sereno ed ho piena fiducia nella giustizia» ha scritto su Facebook.
L’Università di Catania bocciata dal Censis
Secondo la classifica Censis delle università italiane (edizione 2019-2020), l’Università di Catania è tra le peggiori del Paese. Si piazza al nono posto su dieci tra i mega atenei italiani (sopra i 40mila iscritti): riesce a fare peggio solo Napoli con la “Federico II”.
Il dato più basso riguarda il livello di internazionalizzazione e le borse per gli studenti, già provati da un sistema che – secondo la Procura etnea – non avrebbe lasciato spazio alla meritocrazia.
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